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Secolo XIX: Sale a 16 anni l 'età dell'obbligo

Il regolamento attuativo stabilisce che l'obbligo di istruzione si realizzerà dall'anno scolastico 2007-2008 in una prima fase sperimentale

07/09/2007
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Il Secolo XIX

Roma. Avere una buona padronanza della lingua italiana, saper comunicare almeno l'essenziale in una lingua straniera, cavarsela con le procedure di calcolo aritmetico e algebrico, comprendere la diversità dei tempi storici, conoscere i diritti garantiti dalla Costituzione e le caratteristiche fondamentali del sistema socio-economico. Sono alcune competenze di base che i ragazzi dovranno aver acquisito a conclusione dell'obbligo di istruzione che, da quest'anno, sale a 16 anni. Ma l'innalzamento ha un altro importante obiettivo: contrastare la dispersione scolastica. «In Italia - ha spiegato il ministro Fioroni - il 20,6% dei ragazzi esce dal sistema di istruzione e formazione senza diploma né qualifica e 19.000 giovani abbandonano al primo anno delle superiori».
Il regolamento attuativo stabilisce che l'obbligo di istruzione si realizzerà dall'anno scolastico 2007-2008 in una prima fase sperimentale. «L'avvio della realizzazione del nuovo obbligo di istruzione - ha spiegato il ministro - è contestuale alla sperimentazione biennale delle nuove Indicazioni relative al primo ciclo di istruzione. Nel frattempo saranno adottati anche i provvedimenti relativi alla riorganizzazione degli istituti tecnici e degli istituti professionali». Riordino quest'ultimo che Fioroni conta di portare in porto entro giugno.
Il regolamento definisce dunque le competenze e le conoscenze essenziali, da raggiungere nei primi due anni delle superiori, riferite a quattro assi culturali: del linguaggio, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale. L'adempimento dell'obbligo è finalizzato al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18/o anno di età. «E non significa affatto perciò - ha tenuto a precisare il vice ministro Bastico - che gli studenti possano smettere di studiare a 16 anni».


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