Secolo XIX-Prof precari, avanti i peggiori
Prof precari, avanti i peggiori I docenti genovesi guidano la protesta contro la nuova legge sulle graduatorie scolastiche: ingiusto il premio a chi ha insegnato in Comuni montani Rivista la valuta...
Prof precari, avanti i peggiori
I docenti genovesi guidano la protesta contro la nuova legge sulle graduatorie scolastiche: ingiusto il premio a chi ha insegnato in Comuni montani
Rivista la valutazione dei concorsi: penalizzati i più bravi
Genova Una nuova tabella che premia chi ha fatto peggio agli esami di abilitazione e di conseguenza consente agli insegnanti meno preparati di scavalcare quelli migliori di loro; una clausola che assegna un punteggio doppio a chi ha prestato servizio in scuole di montagna. Questo, della nuova legge sulla scuola, ha fatto infuriare sopra ogni altra cosa i precari genovesi. Sono stati loro, primi in Italia, a scoprire l'inghippo della tabella di valutazione dei concorsi che spariglia le graduatorie permanenti dalle quali si attinge per le assunzioni in ruolo e le assegnazioni delle supplenze. Ora i precari genovesi, che ieri si sono incontrati con i sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Snals) nell'aula magna del liceo D'Oria, promettono di allargare la protesta "perché queste oscenità devono essere ritirate".
Tutto nasce ai primi di maggio. In una stanza del provveditorato agli studi, dove si trova per consegnare il proprio aggiornamento della graduatoria permanente degli insegnanti, la maestra elementare Annalisa Ferrarese strabuzza gli occhi insieme a una collega davanti alla nuova tabella di valutazione dei concorsi nazionali: "Allora è vero, dal prossimo anno scolastico premieranno chi ha studiato meno!".
E' accaduto che il ministero abbia deciso di aggiornare le valutazioni dei concorsi nazionali: fino a ora i punti andavano (a seconda del voto riportato) da un minimo di 12 a un massimo di 36. Dall'anno prossimo i punteggi andranno da 4 a 12. "Così - dice Ferrarese - chi ha preso il voto minimo di abilitazione al concorso perde solo 8 punti, chi ha preso il massimo ne perde 24!".
Questi punti vanno a formare, insieme ad altre voci (anni e mesi di servizio prestato, altre abilitazioni, specializzazioni, laurea o diploma, ecc...) la graduatoria permanente, che riguarda gli insegnanti di tutte le scuole, dalle materne alle superiori. I precari spiegano cosa accadrà con un esempio pratico: Tizio e Caio, nella graduatoria permanente, hanno entrambi 100 punti. Di questi, Tizio ne ha 36 di abilitazione perché ha ottenuto il massimo dei voti al concorso. Con la nuova tabella ne perde 24 e il punteggio aggiornato è quindi 76. Caio ha 12 punti di abilitazione perché al concorso ha preso il minimo dei voti. Con la nuova tabella perde solo 8 punti e gliene rimangono 92! "Questo - dicono i precari - insegneremo ai nostri ragazzi: chi studia meno sarà premiato".
Viene il dubbio che con l'aggiornamento della tabella in realtà il ministero abbia voluto premiare chi ha più punti di servizio (ogni anno di supplenza vale 12 punti) ma gli insegnanti precari affermano che non è così. "In realtà - dicono - l'aggiornamento al ribasso della tabella è così penalizzante che diventa elemento determinante: un insegnante con tanto servizio e con tanti punti di abilitazione viene comunque retrocesso".
L'altro comma che ha suscitato rabbia riguarda le scuole di montagna. Il decreto, convertito in legge la settimana scorsa, stabilisce un punteggio doppio per chi abbia prestato servizio in montagna. I precari contestano l'altitudine fissata per stabilire che si tratti di scuola montana: "Seicento metri sono troppo pochi". Contestano la retroattività del provvedimento: "Almeno potevano dirlo prima, così uno magari sceglieva di sacrificarsi". E poi spiegano che la legge parla di "Comune montano": "Se in un comune c'è una sede scolastica al di sopra dei seicento metri tutte le scuole di quel paese sono considerate montane. I genovesi si ritroveranno nell'elenco Torriglia e nessuno sceglie Torriglia come sede scolastica, se non chi vi abita. Allora perché premiare una persona che in realtà non fa nessun sacrificio?".
I piani dei sindacati, però, non sono a breve termine: "Modificare una legge varata adesso e che ha subìto già emendamenti - spiegano - non è probabilmente possibile. Pensiamo all'anno prossimo". Un'insegnante elementare, Angela Paolucci, aggiunge: "Per adesso prepariamoci a saltare anche le ferie. Dobbiamo aspettare la chiamata del provveditorato agli studi per l'assegnazione delle sedi scolastiche. L'anno scorso arrivò il 25 agosto, quest'anno rischiamo di ripeterci".