Secolo XIX: Mussi: «Via i docenti corrottiragazzi denunciate le irregolarità»
Il ministro d'accordo nel rivedere la legge sul numero chiuso in alcune facoltà. Catanzaro: puniti soltanto noi e gli altri?
ROMA. Lo scandalo dei test d'accesso ai corsi di laurea a numero chiuso continua a tenere banco. Oggi verranno comunicati i nomi degli studenti delle decine di studenti indagati per aver tentato di barare - con "aiutini" di vario genere" dall'esterno - per rispondere correttamente ai quiz dei test d'ammissione alle facoltà, a numero chiuso, di Medicina e Odontoiatria degli atenei di Bari, Ancona e Chieti. Da Catanzaro, sono già stati trasmessi a Roma gli atti di annullamento di quelle stesse prove. E il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, che ieri ha incontrato Achille Serra, alto commissario per la lotta alla corruzione, ha auspicato: «Gli atenei siano liberati da corrotti e corruttori. Finché non li avrò cacciati, non avrò pace». Con un appello alle aspiranti matricole: «Non aspettate, denunciate le irregolarità a prova ancora aperta, non aspettate che sia finita. Alzatevi e denunciate».
Il procuratore capo di Bari, Emilio Marzano, e la pm Francesca Romana Pirrelli, dopo l'iscrizione nei giorni scorsi di sette persone nel registro degli indagati - tra le quali due docenti universitari di Bari e Ancona - trasmetteranno oggi a Corrado Petrocelli, rettore dell'università del capoluogo pugliese, l'elenco con tutti i nomi degli studenti che hanno tentato in maniera irregolare di superare la prova di ammissione. Studenti ai quali sarà - ovviamente - annullata la prova sostenuta, come Mussi aveva chiesto al rettore, il 12 settembre. L'elenco dovrebbe essere «di 20-30 nominativi» di giovani che avrebbero avuto dall'esterno (con telefonate e messaggini arrivati sui cellulari) le risposte ai quiz della prova. Sarebbero state due - vicino all'aula in cui si svolgevano le prove - le "centrali" di esperti chiamati a dar manforte alle aspiranti matricole.
L'università Magna Grecia di Catanzaro, altro ateneo coinvolto nello scandalo, ieri ha trasmesso al ministero gli atti di annullamento (in via di autotutela) delle prove d'accesso ai corsi di laurea in medicina, odontoiatria e veterinaria. Deciderà il ministero le date di svolgimento delle nuove prove. L'annullamento è stato deciso dal rettore, Francesco Saverio Costanzo - accogliendo l'invito del ministro - dopo che i plichi con i test erano stati aperti prima della prova ed erano stati sottratti i quiz.
Ieri pomeriggio Mussi ha ricevuto una delegazione dell'Unione degli universitari, che ha organizzato un sit in di protesta davanti al ministero.
Circa 500 studenti provenienti da tutta Italia hanno chiesto l'annullamento della prova e l'abolizione della legge 264/99 istitutiva del numero chiuso. Mussi ha sottolineato: «Le irregolarità esistono da anni e che quest'anno, grazie alle denunce degli studenti, si è potuto cominciare ad intervenire». Al termine dell'incontro, il ministro s'è detto d'accordo «a rivedere ex novo la legge 264 del 199 e il sistema dei test d'ingresso».
E mentre a Napoli i rappresentanti della Confederazione degli studenti hanno preparato una serie di quiz da consegnare al rettore dell'Università Federico II «per valutare la preparazione degli esperti che hanno preparato i test d'ammissione sbagliati», la consulta degli studenti dell'ateneo di Catanzaro protesta: «L'annullamento dei test nella sola sede di Catanzaro è un lampante esempio di come si cerchi di circoscrivere ipocritamente un problema a livello endemico nel sistema nazionale come i test d'ammissione, vessando un'università in particolare e utilizzandola come capro espiatorio».