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Secolo XIX: La scuola va in pezzi-genitori e prof in piazza

Famiglie e insegnanti riformano il Coordinamento per il tempo pieno

11/04/2007
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Il Secolo XIX

RITORNANO. A volte. Il ministro non è più quello e anche la compagine governativa è molto diversa, ma, sostituito Fioroni a Moratti, il risultato finale non cambia: i problemi sono gli stessi, se possibile aggravati. Taglio drastico degli insegnanti, crisi del sostegno con nuove preocedure per l'assegnazione, finanziamenti che non arrivano nè per le supplenti nè per le scuole dell'autonomia in generale, tempo pieno in bilico, eliminazione dei controlli sanitari.
Quello che era un tempo il Coordinamento In Difesa del Tempo pieno e del Tempo prolungato" che da Genova ha dato fuoco alla protesta anti Moratti, dilagata in tutta la nazione, si è temporaneamente disperso, ma appena il momento ha dato segno di gravità, eccolo ricompattato. Insegnanti con genitori, sindacati con dirigenti scolastici. Più o meno esposti, comunque in prima linea perchè anche per loro la gestione delle scuole sta diventando un rompicapo.
Ritornano, si riorganizzano e hanno fissato il primo appuntamento, la prima manifestazione, venerdi 13 aprile alle 17 in piazza Caricamento, dal titolo "La scuola, i genitori e i cittadini". La sollecitazione a partecipare passa attrvaerso internet, si scatenano i fax e le email, dopo che alcune assemblee avevano sancito l'inizio della contestazione a Fioroni, con una serie di documenti, l'uno molto simile all'altro, perchéè malessere comune. Hanno cominciato la Valpolcevera e Sampierdarena. E' partita una lettera aperta a Prodi, Fioroni, Padoa Schioppa e via via assessore e dirigente regionali dell'istruzione. «Noi insegnanti del circolo Didattico di Sampierdarena I assistiamo tutti i giorni con sgomento e con tristezza al continuo e inarrestabile impoverimento delle risorse fornite alla scuola pubblica...» comincia così il documento e va avanti per tre pagine fitte. In una successiva assemblea sindacale che si è tenuta all'istituto Firpo poco prima delle vacanze con una partecipazione molto vasta, Cgil,Cisl Uil (che nell'occasione proclamano uno sciopero per il 16, ma non si sa se verrà confermato) insieme ai portavoce dei Cobas alla fine approvano un documento che è la carta carbone di quello della Valpolcevera e di Sampierdarena, sintesi di decine di documenti che sono arrivati da ogni dove, proposti da «singoli insegnanti, circoli, interi collegi di Sestri come di Quezzi». Così racconta Anton Maria Chiossone, insegnante della elementare Anna Frank, uno dei leader della protesta anti Moratti e oggi un po' più sconfortato, quasi incredulo, comunque già in guerra. «Abbiamo cominciato a sentire cattivo odore quando il governo ha ricominciato a parlare in numeri del rapporto insegnanti-alunni, che va a colpire il tempo scuola...successivamente con la Finanziaria è saltato il numero dei bambini nelle classi. E comunque Fioroni non ha voluto abrogare la riforma Moratti che dunque è sempre lì supportata da una serie di provvedimenti...». Ora si attende la posizione dei sindacati confederali che nella edizione scorsa della protesta erano presenti al fianco del Coordinamento, ma con una adesione non sempre incondizionata. Per ora resta sul piatto lo sciopero del 16. Mentre i Cobas lo hanno annunciato per l'11 maggio.
Donata Bonometti


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