Secolo XIX-La pagella? Si paga

La pagella? Si paga
Il caso di Albenga: un euro e sessanta per avere scheda e portfolio
Tagli ai bilanci, le scuole si arrangiano
Albenga La pagella? Costa sessanta centesimi. Il ministero deve risparmiare, non manda più le schede di valutazione e siccome ogni scuola deve arrangiarsi c'è chi lo fa chiedendo un contributo alle famiglie.
Succede in alcune scuole della città ingauna, e non è affatto escluso che altre si accodino, visto che proprio il ministero fa sapere che questa soluzione non contrasta affatto con le norme e con la riforma Moratti. Anzi, la questione riguarderà e già riguarda anche altre novità recentemente introdotte dalla stessa riforma. Ad esempio il cosiddetto portfolio, una raccolta non solo delle più significative valutazioni degli insegnanti, ma anche degli elaborati di alunni e studenti.
Se questi documenti devono essere raccolti è logico che ci voglia un raccoglitore, e che questo abbia un costo: per questo le scuole materne ed elementari del primo circolo di Albenga chiedono un altro euro alle famiglie. Ma non è tutto, perché ci sono anche scuole medie che fanno pagare i libretti delle giustificazioni.
Le cifre non sono astronomiche, ma all'idea di pagare la pagella qualcuno è rimasto interdetto.
"In realtà il costo complessivo di scheda e portfolio - spiega il direttore didattico Riccardo Badino - risulta essere inferiore a quello del solo raccoglitore in cartoleria. La riforma introduce questo nuovo strumento, ma visto che le risorse per le scuole sono in diminuzione costante, ci siamo rivolti a un grossista di materiale didattico e ordinandone settecentocinquanta copie siamo riusciti a ottenere un prezzo di un euro, mentre il prezzo di listino è di due euro e trenta centesimi. Abbiamo spiegato alle famiglie che se dovessero andare a comprarlo in cartoleria spenderebbero di più".
Ma i sessanta centesimi per la pagella? "Dobbiamo autoprodurre le schede di valutazione, che non sono più stampate dal poligrafico dello Stato, e anche questo ha dei costi. Siccome le famiglie pagano 5,40 euro per l'assicurazione sugli infortuni e la responsabilità civile verso terzi, abbiamo deciso di chiedere sette euro, comprensivi di portfolio e scheda".
Non tutti hanno scelto la stessa via. Anzi, non tutti hanno ancora scelto una via. "Il collegio docenti deciderà in questi giorni - afferma Giuseppe Pelosi, direttore del secondo circolo ingauno - stiamo cercando di mettere a punto uno schema di portfolio e per ora penso che possa essere la scuola a farsi carico delle spese. Certo che nei nostri bilanci reperire queste cifre è sempre più difficile. Finirà che bisognerà cercare qualche sponsor. Ma credo che ci siano anche altri problemi, soprattutto su come dovranno essere questi strumenti e come la scuola e le famiglie si potranno e dovranno rapportare con loro".
I genitori (i consigli di circolo sono in fase di rinnovo), sentite le spiegazioni, si adeguano. Ma un po' di confusione c'è. "I direttori si sforzano per trovare soluzioni - commenta il vicepresidente nazionale di Assoutenti, Gianluigi Taboga - e le famiglie ci mettono altrettanta buona volontà. Ma tutto questo si scontra con un sacco di questioni con cui è difficile confrontarsi. L'impressione è che si stiano facendo passi avanti nel coinvolgimento delle famiglie, nella partecipazione di tutti alle cose che riguardano tutti, ma così la gente rimane disorientata. L'autonomia è importante, ma perche sia realizzata in concreto ci vogliono strumenti, risorse e regole, altrimenti non ci si capisce più nulla e si rischia di creare discriminazioni".

Luca Rebagliati