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Secolo XIX: L'allarme del rettore Bignardi: «Ateneo in grave difficoltà»

Nel mirino i tagli del personale precario

01/10/2008
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Il Secolo XIX

carenze di organico

Ieri il confronto in consiglio di amministrazione dell'Università

01/10/2008

«L'ATENEO PIOMBERÀ in gravissime difficoltà. Le carenze che dovremo affrontare nel settore tecnico amministrativo e in quello della ricerca creeranno gravi disfunzioni nel sistema dell'Università. La situazione che ci si prospetta di qui in avanti è tutt'altro che rosea». Così il magnifico rettore uscente Gaetano Bignardi ieri mattina a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto "GenuaWifi", la nuova rete wireless dell'Ateneo.
La situazione allarma e scuote l'ambiente: ieri il confronto in consiglio d'amministrazione, all'assemblea fra tecnici e ricercatori nella sede di via Balbi. In discussione le disposizioni del Governo e dei ministri Brunetta, Gelmini e Tremonti che comporteranno il licenziamento, entro il 31 dicembre, di circa 500 precari dell'Università. «Lavoratori, collaboratori che da 10 anni svolgono mansioni di primo piano e che si troveranno per strada da un giorno all'altro - allarga le braccia Bignardi -. L'allontanamento da una situazione di occupazione già precaria comporterà, nei settori che verranno toccati, gravi disfunzioni che andranno a pesare sulla gestione delle attività dell'Ateneo. Stante il fatto che mancano ancora mesi all'attuazione del provvedimento, la pressione sociale che l'accompagna pesa già come un macigno». Toni allarmati anche dai sindacati: «Così si mette in ginocchio tutto il sistema università? tuona Giuliana Parodi, Flc Cgil -. Chi negli ultimi 5 anni per 3 ha lavorato come precario sarà mandato a casa senza tanti complimenti. Non verranno rinnovati contratti per servizi essenziali per il funzionamento, non solo amministrativo, dell'Ateneo. E dal prossimo gennaio si potrà assumere appena il 20% dei lavoratori rispetto a quanti avranno maturato la pensione. La situazione è gravissima - aggiunge - anche tenuto conto dell'emendamento alla legge Finanziaria presentato dal ministro Brunetta sul blocco della stabilizzazione dei precari statali, che creerà se possibile ancora più difficoltà. Chi attende di essere stabilizzato dovrà rinunciare: un problema che su scala nazionale toccherà circa 120 mila lavoratori».
Ieri il preside della facoltà di Lettere e Filosofia Michele Marsonet ha autorizzato l'assemblea generale del personale che si è svolta nel pomeriggio nell'aula M. I rischi da tutti paventati sono la paralisi degli apparati dell'Ateneo, i buchi negli organici, la chiusura degli uffici amministrativi e il conseguente rallentamento delle pratiche, la difficoltà nel funzionamento strutturale delle facoltà, nei dipartimenti, negli uffici e biblioteche. La speranza è che la protesta della Crui rivolta al Governo produca un qualche risultato. Il tutto stride coi dati presentati ieri sull'iscrizione delle matricole, a confronto coi precedenti anni accademici: 6529, appena 2 in meno rispetto all'anno scorso. «Ma tanti si inseriranno di qui a novembre, pagando una mora, come succede sempre» avvertono dagli uffici. Di questi la maggioranza, come l'anno passato, è rosa: 3701 femmine a fronte di 2828 maschi. Aumentano invece gli stranieri: dalle 384 matricole del 2007 si è passati alle 483 di oggi. «Dati confortanti che indicano buona salute delle facoltà? spiegano gli impiegati -. Il che lascia ancor più l'amaro in bocca per il lungo inverno che ci aspetta».
FEDERICO AMODEO


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