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Secolo XIX-Il Tar sospende le nuove pagelle

Il Tar sospende le nuove pagelle Accolto in parte il ricorso dei Cobas. Il "portfolio delle competenze" viola la privacy. Dubbi anche sulla religione equiparata alle altre materie "Illegittimità" ...

03/02/2006
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Il Secolo XIX

Il Tar sospende le nuove pagelle
Accolto in parte il ricorso dei Cobas. Il "portfolio delle competenze" viola la privacy. Dubbi anche sulla religione equiparata alle altre materie
"Illegittimità" nei "documenti di valutazione". Potrebbero non essere distribuiti
Roma I giudici bloccano le nuove pagelle. Ieri il Tar del Lazio ha accolto in parte un ricorso dei Cobas, sospendendo la circolare n. 84 del 2005, con cui il ministero della Pubblica Istruzione aveva introdotto il portfolio delle competenze (un curriculum della storia scolastico di ciascun alunno) e il documento di valutazione (la nuova pagella), che gli insegnanti dovevano consegnare alla famiglie entro la fine di febbraio.
Una scadenza che non verrà rispettata, visto che ieri il Tar ha sospeso l'entrata in vigore delle nuove schede di valutazione.
A questo punto è probabile che le scuole distribuiscano le stesse pagelle dello scorso anno, anche se sul sito del ministero si trovano in fac simile i nuovi moduli che potrebbero essere comunque utilizzati in via provvisoria. Si attendono indicazioni da Roma.
I giudici hanno valutato il ricorso dei Cobas come "non manifestamente infondato con riferimento al terzo profilo di gravame, concernente le biografie dell'alunno, e al quarto motivo di gravame, relativo all'insegnamento della religione cattolica nell'ambito delle materie curriculari (obbligatorie, ndr)".
Il tribunale ritiene che le informazioni su alunni e studenti, che dovrebbero essere inserite nel portfolio, potrebbero violare la loro privacy, e nutre forti dubbi anche sull'inserimento della religione tra le materie obbligatorie. E ha così accolto la richiesta di sospensiva avanzata dai Comitati di base, secondo cui il portfolio delle competenze è illegittimo "perché - spiega il loro portavoce Piero Bernocchi - non è stato inserito né nella legge Moratti del 2003 (la legge di riforma della scuola, ndr) né nel decreto applicativo del 2004, ma solo nella Indicazione transitoria nazionale, che non è mai divenuta regolamento". Il documento di valutazione, sempre secondo Bernocchi, "non ha fondamento giuridico, perché non è stato emanato il relativo decreto di attuazione. Inoltre è una grave anomalia che la valutazione dell'insegnamento della religione cattolica sia stato inserito nel documento nonostante si tratti di un insegnamento facoltativo, che fino a oggi è stato valutato in un documento a parte come previsto dal Concordato".
La sentenza del Tar soddisfa quindi in pieno i Cobas, a detta dei quali "un pezzo decisivo della riforma Moratti va in pezzi: d'ora in poi gli organi collegiali degli insegnanti potranno deliberare l'adozione della scheda di valutazione con le materie previste dai programmi del 1985 per le elementari e del 1979 per le medie".
Esultano anche gli altri sindacati. "Anche noi - fa notare Enrico Panini, segretario generale della Filt-Cigl - avevamo dato mandato al nostro legale di fare ricorso al Tar per chiedere la sospensione della circolare n. 84. Era quindi fondata la nostra opposizione alla circolare, di cui avevamo tempestivamente denunciato le illegittimità. Prima di giungere al ricorso avevamo chiesto al ministero della Pubblica istruzione di ritirare il provvedimento: come sempre però il ministero ha preferito ignorare e temporeggiare. Adesso dovrà rivedere decisioni e comportamenti".
Per il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, "la frettolosità, l'improvvisazione e l'arroganza autoreferenziale del ministero hanno partorito ancora una volta i gattini ciechi, imponendo alla scuola impegni ciechi. Perché stupirci quindi se il Governo della scuola riformata negli ultimi tempi passa sempre di più nelle mani del giudice amministrativo, di quello ordinario e di quello costituzionale?". Mentre secondo Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola, "a questo punto il ministro Moratti deve ripristinare la legittimità dando subito disposizioni alle scuole della nullità della circolare già emanata".
Ma per il ministro i guai non sono arrivati solo dal Tar. Molti assessori regionali all'istruzione sono sul piede di guerra perché il ministero prevede sotto forma di non meglio precisate "sperimentazioni" una serie di anticipi della riforma del secondo ciclo (scuola superiore), di cui era stato concordato invece il rinvio all'anno scolastico 2006-2007.

Luca De Carolis
03/02/2006


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