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Secolo XIX: Il ministro tenta di evitare la cancellazione di tutte le prove. Nel mirino solo alcuni atenei

LO SCANDALO A medicina

12/09/2007
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Il Secolo XIX

Roma. L'annullamento dei test d'ingresso a Catanzaro, dove si sospettano brogli, e un'attenta riflessione su come cambiare quelle prove di cui le associazioni degli studenti e la sinistra radicale chiedono l'abolizione. Dovrebbero essere queste le iniziative del ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, dopo il caso delle due domande sbagliate nei quiz per l'accesso alle facoltà di Medicina e Odontoiatria dello scorso 4 settembre, su cui pesa anche l'accusa di numerose irregolarità. Violazioni su cui si indaga a Catanzaro, Bari, Ancona e Chieti. L'inchiesta nella città calabrese è stata sollecitata da un esposto dal rettore dell'università, Francesco Saverio Costanzo, e del preside di Medicina, Giovambattista De Sarro. A insospettirli, l'arrivo delle scatole con i moduli già aperte e la sparizione di tre plichi prima della prova. La procura, che non ha ancora iscritto nessuno sul registro degli indagati, convocherà docenti e personale amministrativo.
Sette invece gli indagati a Bari, dove la Guardia di finanza ha passato al setaccio le università locali, sequestrando molti documenti anche in quelle di Chieti e di Ancona. Atenei dove, secondo le Fiamme Gialle, una vasta organizzazione si era specializzata nel favorire il passaggio dei test d'ingresso, dietro il pagamento di grandi somme. «Per superare il test dovevi pagare 6.000 euro» sibilavano ieri molti ragazzi nell'università di Ancona. Un ateneo con tanti studenti fuori sede, dove ieri la tensione era palpabile. Proprio come nell'università di Chieti-Pescara, che si dichiara «parte lesa nella vicenda», sottolineando che non ci sono indagati tra i suoi docenti. Ma ciò non servirà a rabbonire Mussi, che oggi annullerà i test d'ingresso sostenuti a Catanzaro e, forse, anche in alcune delle facoltà sotto inchiesta. Così almeno sussurrano dal ministero, dove descrivono invece come «molto improbabile» l'annullamento di tutte le prove per Medicina e Odontoiatria a livello nazionale.
Il ministro ieri ha ricevuto il parere dell'Avvocatura dello Stato (non vincolante) sui possibili effetti sul piano giuridico dell'errata composizione dei test, che riportavano due quesiti sbagliati (il numero 71 e il numero 79) su 80. Annullati, anche se la commissione per l'elaborazione dei quiz di accesso ha sottolineato che le risposte alle due domande sul sito del ministero erano corrette, ribadendo poi che gli altri quiz non contenevano errori. Una precisazione che non cancella la rabbia degli studenti, pronti a inondare il ministero con ricorsi per far annullare le prove in tutta Italia. Mussi proverà a tenere duro, ma sa che nel 2000, per una vicenda analoga, vennero annullati tutti i test. E che le associazioni studentesche sono sul piede di guerra. Da oggi Azione Universitaria avvierà proteste in tutti gli atenei "contro l'incapacità del ministero di gestire i test d'ingresso". Mobilitazione in vista anche per l'Unione degli Universitari, che il 18 settembre manifesterà a Roma. «Le prove vanno annullate - sostiene l'associazione - e il ministro deve concordare con gli studenti una nuova legge che superi l'attuale meccanismo di programmazione degli ingressi». Molto duro l'Annao, sindacato dei dirigenti medici, secondo cui «la tangentopoli per l'iscrizione a Medicina e Odontoiatria non può essere ignorata: servono rimedi radicali per cambiare un sistema divenuto fonte di inefficienza e corruzione».
Enrico Panini, segretario della Flc-Cgil Scuola, sottolinea: «Siamo di fronte a una questione morale di dimensioni impressionanti, che va affrontata con una repressione esemplare della corruzione e delle pratiche distorte». Agitata anche la sinistra radicale, da sempre contraria ai test d'ingresso, che torna a chiederne l'abolizione. «Si colga l'occasione dello scandalo per rimettere in discussione l'attuale sistema dei quiz» chiede Tommaso Pellegrino (Verdi), che in alternativa propone la selezione degli studenti nel primo anno di corso attraverso prove multiple. Per quanto riguarda i dati sul rendimento nei quiz, a Bari e Messina ci sarebbero veri e propri fenomeni. Il messinese Maurizio Balestrieri (Sdi) protesta, denunciando «toni razzistici da parte di alcuni giornali».
Luca De Carolis


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