Secolo XIX: Il ministro minaccia visite fiscali a tappeto
Si calcola che mancherà il 22 % dei commissari. La Cisl: «In molti devono ancora ricevere i compensi di 2-3 anni fa»
Roma. Grande fuga degli insegnanti dalla Maturità. Offesi da compensi che i sindacati bollano come "mortificanti", migliaia di docenti oggi marcheranno visita. E il primo giorno degli esami di Stato si svolgerà senza il 22% dei commissari esterni e il 7% dei presidenti di commissione. Sono i dati quasi definitivi del ministero dell'Istruzione, che ieri hanno spinto Giuseppe Fioroni a minacciare pesanti sanzioni: «Ho creato una task force per monitorare le epidemie su membri esterni e presidenti di commissione. Poiché l'esame di Stato è una cosa seria, l'impegno non è solo degli studenti ma anche dei docenti. Che hanno diritto di ammalarsi, ma non di essere poco seri e poco impegnati». Un monito che suona come un atto d'accusa, rispedito al mittente dai docenti: solo 143 milioni di euro per i compensi dei 120 mila membri delle commissioni. Ma i problemi di Fioroni non finiscono qui.
Ieri il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Codacons, bocciando la circolare con cui il ministero imponeva ai privatisti di sostenere gli esami in scuole paritarie e in altre città. Proprio nel giorno in cui la Corte di Cassazione ha ribadito che i privatisti non possono mai superare il 50% dei candidati interni e che, nel caso questo avvenga, devono essere esaminati da commissioni create appositamente. Il ministro ha comunque provato a tirare dritto, smentendo le indiscrezioni sui titoli dei temi che hanno intasato Internet fino a ieri sera (gettonatissimi Moravia, il neorealismo e il bullismo) e dando consigli ai quasi 500.000 ragazzi ammessi agli esami (i respinti stati solo il 4%):
«State sereni, via le sigarette e sotto con il ripasso - ha detto il ministro - E ricordate che cercare di farla franca agli esami con l'astuzia significa solo perdere tempo, Il nostro sistema è collaudato per serietà e sicurezza: tutti i comportamenti non leciti verranno subito repressi». Raccomandazioni seguite da una precisazione: «Stiamo lavorando perché il vostro voto della maturità e quello che avete fatto anno dopo anno valga per l'accesso all'università».
Ma i paterni consigli di Fioroni non cancellano il malessere degli insegnanti.
Più che giustificato, secondo il segretario generale di Cisl Scuola, Francesco Scrima: «I compensi decisi dal ministero sono a dir poco mortificanti. Dare 911 euro a un membro esterno che va lontano da casa per gli esami è davvero inopportuno. Alcune delle tariffe non bastano neppure per le spese. Purtroppo, ancora una volta è stato chiesto agli insegnanti di rimboccarsi le maniche e di fare sacrifici, Ma i docenti non possono sempre fare i missionari». E cosìè scattata l'ondata di assenze per protesta, di cui Scrima conferma le dimensioni: «A noi risulta l'assenza di 1 insegnante su 4 nelle grandi città come Roma, Torino e Napoli. Ma il fenomeno, che in provincia è molto più ridotto, non va ingigantito. Le defezioni per malattia ci sono sempre state e poi ricordiamoci che molti insegnanti devono ancora ricevere i compensi per gli esami di 2 o 3 anni fa. Cerchiamo di comprendere il disagio e lo stato d'animo di coloro a cui viene chiesto di salvare la scuola, sempre e comunque». E che chiedono solo un po' di soldi e considerazione in più.
Luca De Carolis