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Secolo XIX: Cancellate le promozioni di chi aveva debiti, in rivolta istituto della Spezia

PROFESSIONALE IN SCIOPERO

05/03/2008
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Il Secolo XIX

LA SPEZIA. C'è chi era iscritto in quarta, e si è trovato in terza. Chi preparava l'esame di quinta, e è piombato di nuovo in quarta. Di punto in bianco, parecchi studenti spezzini hanno scoperto lunedì mattina di essere stati retrocessi: un anno indietro. E così al professionale "Chiodo"è scoppiata la rivolta. Accade all'istituto di via XX Settembre, dove questa mattina - per il secondo giorno consecutivo - i 400 allievi non entreranno in classe, per protesta: e dove alle otto arriverà un ispettore inviato dal direttore scolastico regionale Attilio Massara, che ieri ha confidato al sito web del Secolo XIX che una soluzione, in un modo o nell'altro, va trovata. Il fatto è che la storia è complessa, e nasce da una anomalia tutta spezzina. Nel 1998, l'allora preside Abramo Spinella, aveva varato un "progetto qualità", con una informatizzazione spinta degli istituti "Chiodo", professionale, e "Sauro", nautico. Ogni ragazzo era stato dotato di pass di accesso, collegato a un sistema informatico centrale, al quale anche i genitori potevano accedere dal pc di casa, con una password. In sintesi, papà e mamma sapevano sempre se il figlio era a scuola. Ed il figlio aveva modo di autogestire i suoi corsi, scegliendo cosa frequentare e cosa no. La valutazione scattava a moduli, come all'università: si poteva avanzare di classe, anche con qualche debito, a patto di sanarlo entro l'esame finale. Finché c'è stato Spinella, tutto bene. E tutto bene anche sotto la reggenza successiva di Andrea Cornetto, il suo vice, subentrato dopo il pensionamento del prof. Ma quest'anno, a settembre, è arrivata una dirigente nuova, la genovese Rosanna Cipollina: che si è trovata due scuole anomale, e due decreti ministeriali, quelli di Fioroni, che in materia di debiti dispongono ben altri metodi. Che fare? Sono cominciati estenuanti dibattiti, finché la Cipollina, lunedì mattina, ha esposto le classi riformulate: e ha retrocesso tutti i ragazzi che avevano qualche debito arretrato. E' scattato il caos. Chi si è trovato retrocesso, ha gridato allo scandalo: e per solidarietà, tutta la scuola è scesa in sciopero. La dirigente Cipollina, colta in contropiede, ieri ha preso tempo: «Non è mia abitudine parlare, se non a scelte fatte: in questo momento molte decisioni sono in divenire». E non ha inteso, per ora, commentare oltre. Fra i professori, è prevalso lo sgomento: «E' vero che c'era qualche modifica da fare, ma qui anche gli immigrati e gli studenti lavoratori riuscivano ad autogestirsi, e arrivare al diploma: in modo diverso, certo, ma con un aiuto forte. Altrimenti, chi tenderebbe la mano ad un ragazzo in difficoltà, ad un professionale?». Il progetto qualità mirava proprio a questo: responsabilizzare, e sostenere. Per questo, si dava modo (inizialmente a tutti, poi solo ai maggiorenni) di frequentare solo il minimo indispensabile, e di gestirsi gli orari, e di avanzare comunque anche con un debito: perché non abbandonassero la scuola. Tanto, alla fine, prima dell'esame di Stato, dovevano recuperare: e i risultati finali erano validi. A taccuini chiusi, gli insegnanti stanno tutti con gli studenti. Chi dà nome e cognome, è costretto a fare giochi d'equilibrio: «Le criticità ci sono - ammette l'insegnante Luca Liguori - in merito alla legge che disciplina l'ammissibilità all'esame di Stato e al decreto Fioroni sui debiti scolastici, che erano uno dei punti di forza del progetto. Sono sei mesi che ci confrontiamo con gli ispettori spezzini della Pubblica Istruzione per trovare soluzioni ragionevoli salvando le caratteristiche positive che godono della fiducia delle famiglie, e il percorso formativo di ogni singolo studente, aspetto prioritario: pur sapendo che in nessun modo si può derogare dalla normativa vigente». In soldoni, si vorrebbe salvare il progetto, e rispettare la legge. Ma è possibile? Per la Cipollina, evidentemente, no. E nemmeno per i docenti del nautico "Sauro", gemellato col "Chiodo": che ieri, in una nota, si sono dissociati dalle proteste del professionale, e di fatto hanno deciso di gettare a mare il progetto qualità. Chissà che dolore proverebbe Spinella, che proprio qui l'aveva inventato, dieci anni fa.
Come finirà questa storia? Non si sa. Di certo, i ragazzi sono spaventati. C'è un vigile del fuoco quarantenne, che si stava preparando alla maturità, ed è ripiombato in quarta. C'è una ragazza, retrocessa, che si angoscia: che faccio, mi iscrivo da privatista? E un altro, che lavora part time in un bar: potrò ancora gestirmi gli orari? Non si sa. Il preside che aveva traghettato il dopo Spinella, Andrea Cornetto, rileva che il progetto era sì«altamente innovativo, e difficile da gestire, ma aveva avuto massime valutazioni dagli ispettori Irsae, in quanto a progettualità, autonomia e innovazione». I ragazzi, da parte loro, si dicono offesi: «La nuova preside - affermano - sta smantellando un progetto che piaceva a noi, alle famiglie, ai professori, alla città»
Sondra Coggio


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