Secolo XIX-Atenei occupati contro la riforma Moratti "E' un attentato al ruolo dei ricercatori"

Atenei occupati contro la riforma Moratti "E' un attentato al ruolo dei ricercatori"
Il ministro replica: abbiamo ripreso l'iter della legge sui docenti, il dibattito si farà in Parlamento

RomaUniversità in rivolta contro la legge Moratti. Ieri mattina i rettorati di diversi atenei sono stati occupati da docenti e ricercatori per protestare contro il disegno di legge di riforma dello stato giuridico dei professori, presentato dal ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti. La protesta è partita dell'università La Sapienza di Roma, il più affollato ateneo d'Europa con i suoi oltre 140.000 studenti. Il rettore dell'università, Renato Guarini, seppure critico nei confronti del disegno di legge ha rifiutato di ricevere i manifestanti "perché - ha spiegato - il confronto democratico è l'unico metodo di risoluzione dei problemi e pertanto non accetterò alcun tipo di pressioni". I docenti hanno protestato anche nella seconda università romana di Tor Vergata e hanno inviato una lettera al ministro Moratti, al presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e ai capigruppo parlamentari, in cui auspicano "il ritiro del decreto" e chiedono "la salvaguardia dell'autonomia dell'università".
Richieste avanzate anche dai loro colleghi dell'università Statale di Milano, che hanno occupato in folto numero il rettorato (molti i precari). Anche il rettore Enrico Decleva ha espresso perplessità sulla riforma Moratti: "Ci auguriamo - ha detto - che venga varato un provvedimento nell'interesse dell'università".
Massiccia adesione alla protesta anche a Torino: al Politecnico le lezioni sono state sospese proprio dal rettore Giovanni Del Tin, per consentire la partecipazione a un'assemblea di insegnanti, studenti e del personale tecnico-amministrativo. I coordinamenti dei precari e dei ricercatori hanno poi deciso di aderire a una settimana di mobilitazione: iniziativa condivisa dal vice rettore per la ricerca scientifica Vincenzo Ferrone ("hanno ragione i manifestanti perché contestano il precariato a vita"). Occupazioni e assemblee infine negli atenei di Siena (dove ci sono stati disordini tra studenti) Napoli, Salerno e Cagliari. In serata l'Andu (Associazione nazionale docenti universitari) ha criticato il governo "che si ostina a non riconoscere la forza e le richieste di un movimento di protesta che coinvolge l'intero mondo universitario" e ha ribadito la richiesta "di ritiro o di bocciatura" del disegno di legge.
A essere contestato è in particolare il provvedimento che "colloca a esaurimento il ruolo dei ricercatori non riconoscendo loro il ruolo di professore effettivamente svolto"; che "aumenta la già enorme precarizzazione"; e che "annulla ogni differenza tra tempo pieno e tempo definito".
"Stiamo lavorando per dare certezze alle università" ha replicato il ministro Moratti, sottolineando poi che "nei mesi scorsi abbiamo tolto il blocco alle assunzioni negli atenei, a cui abbiamo anche assicurato finanziamenti aggiuntivi per 430 milioni di euro". Moratti ha poi aggiunto che "il dibattito sul decreto deve avvenire nella sua sede naturale, che è il Parlamento". Casini ha invece detto che la discussione sul Ddl "è aperta e c'è la possibilità che in Parlamento il decreto venga migliorato, accogliendo i contribuiti che arrivano dalla società civile".
Luca De Carolis