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Se “otto euro” vi sembran pochi…

di Pippo Frisone

15/10/2015
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ScuolaOggi

La mobilitazione di CGIL-CISL-UIL-SNALS e GILDA contro la Buona scuola di Renzi vede tre iniziative in campo: il 15 ottobre a partire per primi sono i Dirigenti Scolastici con un’ iniziativa nazionale a Roma mentre il 22 ottobre sempre a Roma toccherà al personale ATA manifestare.

Il 25 ottobre sarà la volta delle iniziative regionali: la Lombardia manifesterà a Milano in p.zza S.Stefano .

L’obiettivo di fondo è quello di modificare la legge 107 nei suoi aspetti più deleteri e controversi:

la chiamata diretta dei docenti, il bonus sul merito, la deriva aziendalista e autoritaria….

Altra richiesta invocata con forza dai sindacati, in particolare dopo la sentenza della Consulta, è l’avvio della stagione contrattuale, ferma al 2009…

Avviati già i primi contatti all’Aran per la riduzione degli attuali 12 comparti a 4.

Uno dei quattro comparti dovrebbe raggruppare  tutti i settori della conoscenza, mettendo assieme Scuola, Università e Ricerca, comparto che dovrebbe risultare tra l’altro quello più numeroso  per numero di addetti.

Per rinnovare tutti i contratti del pubblico impiego già scaduti, è necessario che il Governo ci metta le risorse che servono.

Da indiscrezioni giornalistiche emerse in questi giorni, la posta che nel documento di stabilità del 2016 il governo Renzi porterà a fine settimana a Bruxelles  è di circa 400 mln di euro all’anno, per un totale  di 1, 2 mld. nel triennio.

Considerato che i dipendenti del P.I. con contratto a T.I. sono all’incirca 3,2 mln, l’aumento pro-capite dovrebbe aggirarsi attorno agli otto euro netti.!!! Non c’è che dire, per una categoria che ha visto svalutato il proprio potere d’acquisto di almeno il 5% , al netto dell’indennità di vacanza contrattuale, con perdite secche di circa 5-6mila euro pro capite negli ultimi sei anni!

E se il Governo con una mano dà con l’altra taglia: all’Università sono infatti previsti tagli per 350 mln.di euro!!! Brandelli di spending review da mostrare a Bruxelles per ottenere quei margini di flessibilità necessaria per la manovra del 2016.

Quello che colpisce di più però è l’esiguità dello stanziamento destinato ai rinnovi contrattuali.

E’ vero che l’inflazione nel 2015 è rimasta ferma e vicina alla zero.

Come è anche vero che nella zona euro nel biennio  16-17  salirà gradualmente fino al 2%.

E’ del tutto evidente che la cifra stanziata è largamente insufficiente a rinnovare i contratti.          Non solo. Se negli anni passati gli scatti di anzianità sono costati più o meno quella cifra , vorrà dire che la parte dei 400 mln. destinata alla scuola non basterà nemmeno a coprire i passaggi di gradoni che la Buona Scuola di Renzi non è riuscito ad abolire. Dove si prenderanno le risorse mancanti ? Come è avvenuto  in passato dal Mof o da quel che resta del FIS che di questo passo rischia di essere abolito del tutto ? 

Quindi se le risorse rimarranno quelle, difficilmente i rinnovi contrattuali garantiranno aumenti per tutti.

Da un lato nella scuola ci sarà il bonus per il merito destinato a pochi e già finanziato con 200 mln., circa 20-30mila euro per scuola  e dall’altro ci saranno gli scatti di anzianità a rischio copertura, limitati a quanti matureranno il passaggio di gradone.

A tutto ciò si aggiunga la chiusura totale da parte del Governo a modifiche della L.107.                  Con otto euro ce n’è abbastanza per  dare fuoco alle polveri . Sarà questo l’un autunno caldo delle scuole?


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