Scuole non più extra-large
La Manovra riduce il numero di alunni per il dimensionamento degli istituti scolastici
I dirigenti scolastici e i direttori generali e amministrativi (Dsga) delle istituzioni scolastiche al di sotto dei parametri minimi di dimensionamento non perderanno il posto e non saranno trasferiti d'ufficio. È l'effetto di un emendamento alla legge di bilancio di quest'anno, approvato la settimana scorsa dalla commissione bilancio di Monte Citorio (165.91) e ora al voto finale del senato. La modifica introduce due nuovi commi all'articolo 165 del disegno di legge AC 2970-bis ed è stato presentato da Vittoria Casa, deputata del M5S. La novità prevista dalla nuova misura consiste nell'abbassare da 600 a 500 il numero minimo di alunni previsto in via ordinaria per assegnare all'istituzione scolastica un dirigente e un Dsga.
Per le istituzioni scolastiche ubicate nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche il limite minimo, previsto nell'ordine di almeno 400 alunni, scende invece a 300. La cessazione dall'organico delle istituzioni scolastiche ipodimensionate del posto di dirigente scolastico e di Dsga, dunque, avverrà solo nel caso in cui il numero degli alunni scenda al di sotto di questi nuovi parametri.
Il provvedimento sarà finanziato con 13,61 milioni di euro per l'anno 2021 e con 27,23 milioni di euro per l'anno 2022. E resterà in vigore solo nell'anno scolastico 2021/2022, salvo proroghe. Le risorse finanziarie saranno tratte dal fondo per le esigenze indifferibili istituito dal comma 200, dell'articolo 1, della legge 190/2014. Fondo che sarà comunque incrementato di 800 milioni per il 2021 e di 500 milioni l'anno a partire dal 2022.
La cancellazione dall'organico dell'istituzione scolastica al di sotto dei nuovi parametri del posto di dirigente di Dsga comporterà comunque che la dirigenza e la gestione amministrativa saranno assunte in reggenza, rispettivamente, da un dirigente scolastico e da un Dsga titolari in altra istituzione scolastica non ipodimensionata.
Il dimensionamento scolastico è stato introdotto nel 2000, dopo l'avvento della dirigenza scolastica, per diminuire il numero dei capi d'istituto e degli allora segretari. Il procedimento che porta alla contrazione degli organici dei dirigenti scolastici e dei Dsga a fronte dello della popolazione scolastica è noto agli addetti ai lavori con la locuzione «razionalizzazione della rete scolastica». Ed è di competenza delle regioni. La composizione delle istituzioni scolastiche avviene spesso tramite la costituzione di un istituto con scuole di ogni ordine e grado ubicate nello stesso comune e, se necessario, anche nei comuni limitrofi. In questo ultimo caso si parla di dimensionamento verticale.
Quando l'istituzione scolastica dimensionata comprende scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di I grado viene costituito un istituto comprensivo. Quando la verticalizzazione comprende anche la scuola secondaria di II grado del comune o anche dei comuni limitrofi, l'istituzione scolastica così costituita viene chiamata istituto omnicomprensivo.
La costituzione delle istituzioni scolastiche può avvenire anche orizzontalmente, assemblando scuole secondarie di II grado di indirizzo diverso. Per esempio, un liceo classico, un liceo scientifico e un istituto professionale. Sempre dello stesso comune o di comuni limitrofi. In questo caso l'istituzione scolastica così costituita viene detta istituto di istruzione superiore.
L'assemblaggio di scuole diverse non è necessario, invece, se la scuola raggiunge il numero minimo di studenti senza bisogno di associare altre scuole.