Scuole di serie A e di serie B, gli effetti del dimensionamento
Ci saranno solo 8 mila direzioni scolastiche, le istituzioni in più dovranno farne a meno
Mario D'Adamo
Finalmente si sa quante vittime ha mietuto il dimensionamento delle istituzioni scolastiche. E non si tratta solo di posti di organico in meno di dirigente, duemilacentosettantotto, e di segretari, altrettanti, o di avvicendamenti di personale, costretto a trasferirsi da una sede sottodimensionata a una, se c'è, normodimensionata.
Vittime sono utenti, famiglie, servizio di istruzione e organizzazione scolastica. L'organico dei dirigenti scolastici e quello di direttore amministrativo, infatti, non è che una parte del problema posto dal dimensionamento della rete scolastica alla quale le amministrazioni regionali hanno dovuto porre mano in conseguenza della crisi finanziaria ancora in corso. Ne è comunque lo specchio fedele, e il ministero lo certifica con decreto n. 55 del 25 giugno scorso: si passa da oltre diecimila dirigenze di quest'anno scolastico, e altrettanti posti di direttore amministrativo (Dsga), a poco più di ottomila del prossimo. Con un distinguo: alle ottomila dirigenze scolastiche non corrispondono altrettante istituzioni scolastiche, che sono invece un migliaio in più, novemilacentoventuno, perché in tutte le regioni, nelle quali si è preferito intervenire senza sovvertire troppo la rete scolastica esistente, alle istituzioni scolastiche sottodimensionate non viene più assegnato un dirigente titolare ma solo un reggente. Il caso del Molise è emblematico: nessun intervento di dimensionamento e il cinquanta per cento di sedi sottodimensionate. Ciò è possibile dal momento che, se da un lato alle amministrazioni regionali spetta in via esclusiva dettare norme in materia, appunto, di organizzazione della rete scolastica, e non più di un mese fa la Consulta ha abrogato la norma di legge ordinaria che voleva sottrarre alle regioni la competenza che la Costituzione attribuisce invece a esse, dall'altro è l'amministrazione dello stato che può decidere quanti posti di organico assegnare, nel caso specifico, di dirigente scolastico e di Dsga. Non c'è una norma di chiusura che vincoli le amministrazioni regionali a far corrispondere il numero delle istituzioni scolastiche con quello dei dirigenti che possono essere assegnati, in relazione a rigorosi parametri, dallo stato né una norma che costringa l'amministrazione statale ad assegnare un numero di posti di dirigente scolastico a tutte le istituzioni scolastiche individuate, anch'esse nel rispetto di rigorosi criteri, dalle amministrazioni regionali. E così, si sono assunti comportamenti divaricati con conseguenze sulla vita quotidiana del personale e degli utenti e sull'organizzazione del servizio scolastico, la cui gestione diventerà più difficoltosa, tenuto anche conto che nelle scuole sottodimensionate non ci potranno più essere nemmeno vicari esonerati dal servizio e forse nemmeno più docenti che accettino di svolgere gratis prestazioni sostitutive. Per quanto impegno dimostrino di possedere dirigenti e segretari, non si possono oggettivamente governare due entità con la stessa costanza e continuità, una delle due sarà privata di costanza e continuità.