Scuolaoggi-UN NO DI MASSA ALLA RIFORMA MORATTI. E ADESSO COSA FARANNO I PARLAMENTARI?
UN NO DI MASSA ALLA RIFORMA MORATTI. E ADESSO COSA FARANNO I PARLAMENTARI? Gli studenti prima, gli insegnanti e i genitori poi hanno portato in piazza a Roma la protesta contro la riform...
UN NO DI MASSA ALLA RIFORMA MORATTI. E ADESSO COSA FARANNO I PARLAMENTARI?
Gli studenti prima, gli insegnanti e i genitori poi hanno portato in piazza a Roma la protesta contro la riforma Moratti. E a Bologna un'altra manifestazione di grande rilievo, sempre contro la riforma, con una particolare sottolineatura della necessità di difendere il tempo pieno. Centinaia di migliaia di persone in piazza, divisi (un vecchio vezzo della sinistra) ma uniti nell'obiettivo di opporsi ai guasti che Letizia Moratti coi suoi provvedimenti sta recando alla scuola italiana. Una manifestazione che sarà magari sfuggita a qualche quotidiano di informazione particolarmente diffuso in Italia (che ha preferito dar spazio alla solita questione del crocifisso nelle aule invece che ai problemi veri della scuola), ma che non potrà essere sottovalutata da chi nei prossimi giorni dovrà seguire l'iter dell'approvazione del "decretino" su materne e primo ciclo. Le commissioni parlamentari innanzitutto dove c'è gente che poi deve fare i conti coi propri elettori a propositom ad esempio, del rischio che venga cancellato il tempo pieno. Siamo dunque alla stretta finale: i tempi per varare il provvedimento per cambiare scuola dell'infanzia e del primo ciclo sin dal prossimo anno scolastico sono strettissimi. La scandenza delle iscrizioni comunque incombe, e la famiglie ancora non sanno a quale scuola dovranno mandare i figli. Una situazione paradossale, senza precedenti a cui gli ostinati tutori del "decretino" (i "talebani" della scuola li ha definiti Beniamino Brocca, responsabile scuola Udc, area della stessa maggioranza