ScuolaOggi: SPESA SUPPLENZE: DAL M.P.I. QUALCHE SPIRAGLIO MA LA SOLUZIONE E' LONTANA
sembra che ora si cominci a prendere atto che il problema esiste e che va affrontato seriamente.
Come aveva preannunciato il ministro Fioroni nel suo intervento in Commissione istruzione della Camera è stato (finalmente) avviato un monitoraggio sulle spese sostenute dalle scuole per il pagamento delle supplenze. Lo si apprende ufficialmente dalla nota che il Capo dipartimento Emanuele Barbieri ha inviato ai Direttori generali degli Uffici scolastici regionali, datata 20 aprile, prot.n.478 (Oggetto: Interventi per il pagamento delle supplenze).
La nota esordisce sottolineando che la situazione di crisi delle scuole è il risultato della passata legislatura, vale a dire delle riduzioni degli stanziamenti di bilancio operate a danno delle scuole su alcune voci di spesa nel periodo 2002-2006 e del debito accumulato dalle scuole stesse per oltre 425 milioni di euro (ma, viene da chiedersi, non lo si sapeva a settembre, o comunque prima della finanziaria?).
Se abbiamo avuto l’impressione che né il ministro Fioroni né Barbieri avessero piena consapevolezza della gravità della situazione (nel corso dell’incontro del marzo scorso con i dirigenti scolastici milanesi sembravano addirittura infastiditi dalle pressanti segnalazioni dei capi d’istituto…), sembra che ora si cominci a prendere atto che il problema esiste e che va affrontato seriamente.
E’ positivo il fatto che il ministro Fioroni – come rileva la nota - abbia avanzato formale richiesta al Ministro dell’Economia e delle Finanze di provvedere al pagamento delle supplenze legate alle astensioni obbligatorie per la maternità, scorporandole dal bilancio delle scuole. Come pure l’affermazione secondo cui “l’Amministrazione intende comunque intervenire in quelle situazioni dove l’indisponibilità di risorse nelle casse delle scuole può mettere a rischio la garanzia del servizio scolastico” (era ora!).
Un po’ più ambiguo il passaggio finale della nota, in cui si invitano le Direzioni regionali a “voler acquisire e trasmettere con la massima sollecitudine i dati relativi alle esigenze delle istituzioni scolastiche che non sono in grado di provvedere al conferimento di supplenze”. Qualcuno ha osservato che il fatto che si usi il termine “conferimento di supplenze” piuttosto che “pagamento delle supplenze” lascerebbe alquanto perplessi: ci si riferirebbe infatti non alla difficoltà di retribuire regolarmente le supplenze ma addirittura alla impossibilità di conferirle, al fatto che – una volta esaurito il budget assegnato - non si potrebbero proprio più conferire incarichi…
Ma vogliamo prendere per buona l’intenzione da parte del Ministero di verificare concretamente lo stato difficoltà delle scuole, lo scarto tra budget assegnato e fabbisogno reale. Quel che lascia un po’ sconcertati è piuttosto il fatto che, a quanto pare, le varie direzioni regionali stanno richiedendo i dati alle scuole con modalità diverse (in questo modo difficilmente sarà possibile avere dati omogenei e confrontabili). Perché il Ministero non ha pensato ad un modello unico di rilevazione, semplice ed essenziale (budget assegnato in base ai parametri, importo di spesa periodo gennaio-aprile, quantificazione spesa per maternità, ed eventualmente previsione di spesa maggio-dicembre)? Non solo, ma nulla si dice sul debito pregresso accumulato nel 2006 (la spesa per le supplenze coperta dalle scuole con la disponibilità di cassa negli ultimi mesi del 2006). Come intende il Ministero provvedere al saldo del 2006?
Insomma appare sempre più evidente che i fondi destinati alle supplenze (copertura debito accumulato negli scorsi anni e spesa 2007) sono del tutto inadeguati e che non se ne esce se non con un provvedimento straordinario correttivo o integrativo rispetto quanto previsto dalla finanziaria (rifinanziamento fondo per le supplenze in misura del fabbisogno accertato negli ultimi anni).
Nella breve nota di Barbieri non c’è alcun riferimento ai dirigenti scolastici né alcuna indicazione di massima. E’ già qualcosa, si potrebbe dire, se si pensa alle velate allusioni fatte a Milano circa la responsabilità dei dirigenti scolastici che avrebbero conferito supplenze oltre il budget loro assegnato. Molto più consapevoli del problema e della difficile situazione nella quale i dirigenti scolastici vengono di fatto a trovarsi si dimostrano invece alcune Direzioni regionali. Il Direttore dell’USR del Friuli, in una circolare inviata a tutti i dirigenti scolastici della regione, riconosce apertamente il fatto che essi, una volta esaurite le risorse assegnate, “si troverebbero costretti alla seguente scelta alternativa: o sottoscrivere nuovi contratti di supplenza privi della necessaria copertura finanziaria, oppure evitare nuove assunzioni per supplenza temporanea facendo ricorso a modifiche organizzative tali da compromettere la regolare prosecuzione dei programmi didattici”. “Nel primo caso – scrive il Direttore generale del Friuli – violerebbero le regole fondamentali della contabilità pubblica, nel secondo caso verrebbero lesi il diritto allo studio degli allievi e il diritto dell’utenza alla regolarità del servizio scolastico”.
E’ proprio questa la situazione - tra l’incudine e il martello - dalla quale i dirigenti scolastici vorrebbero uscire. Con la garanzia che le spese sostenute per le supplenze – spese, sottolineiamo ancora una volta, obbligate e indispensabili per garantire lo svolgimento del pubblico servizio – avranno la necessaria copertura finanziaria.
Gianni Gandola