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ScuolaOggi-SEMPRE PIU' NETTO IL NO DEI COMUNI ITALIANI A UNA RIFORMA SENZA RISORSE

SEMPRE PIU' NETTO IL NO DEI COMUNI ITALIANI A UNA RIFORMA SENZA RISORSE Si fa sempre più aspra la contestazione dell'Anci, l'associazione dei Comuni italiani, nei confronti del MIUR e...

13/10/2004
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ScuolaOggi

SEMPRE PIU' NETTO IL NO DEI COMUNI ITALIANI A UNA RIFORMA SENZA RISORSE
Si fa sempre più aspra la contestazione dell'Anci, l'associazione dei Comuni italiani, nei confronti del MIUR e dei progetti di riforma della scuola tuttora privi di una adeguata definizione delle risorse messe a disposizione. Mentre torna a riunirsi la Conferenza unificata Stato Enti locali che dovrà esprimere parere sui decreti riguardanti alternanza scuola lavoro e diritto dovere alla formazione, il presidente dell'Anci scrive ancora una volta al ministro Enrico La Loggia perchè convinca Letizia Moratti a presentare quel piano finanziario delle riforma ormai in ritardo di un anno e mezzo. In queste condizioni si dà per scontato che i due decreti in questione non riusciranno ad ottenere il parere favorevole dei Comuni e delle Province. Solo la minoranza delle Regioni, quelle rette da governi di destra, potrebbero dare l'0k. I decreti andranno quindi in discussione alle competenti commissioni parlamentari con una solenne bocciatura della stragrande maggioranza degli enti locali. Il cammino della riforma, insomma, continua sempre più osteggiato. Basta leggere del resto l'ultimo comunicato dell'Anci: "Il Documento sul Piano Finanziario e il provvedimento sull'ampliamento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione: due questioni che, secondo l'ANCI, richiedono, da parte del Governo, una immediata soluzione. Un confronto tecnico sul Piano programmatico degli interventi finanziari di riforma della scuola, ai sensi dell'articolo 1 della legge 53/2003 si è tenuto il 5 ottobre scorso in sede di Conferenza Unificata. "Purtroppo - scrive il Presidente Domenici al Ministro Enrico La Loggia, Presidente della Conferenza Unificata - le questioni poste dall'ANCI non hanno ottenuto un'adeguata risposta e una condivisa soluzione. Nel corso dell'incontro il Miur ha riconsegnato il documento sul Piano Finanziario presentato nella precedente riunione di fine 2003 ed ha presentato un nuovo documento, in cui si sostiene che non appare urgente approvare detto piano finanziario, poiché solo per i provvedimenti che comportino "nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica", l'articolo 7, c. 8 della legge 53/2003 dispone una preventiva "approvazione dei provvedimenti legislativi che stanziano le risorse finanziarie allo scopo destinate". Appare chiaro che le argomentazioni del Miur sono del tutto insoddisfacenti e non condivisibili, in quanto affermano che la disposizione prevede una norma di finanziamento in caso di maggiori oneri per la finanza pubblica ed esclude, invece, la necessità di un provvedimento per nuovi e maggiori oneri a carico di Comuni, Province e Regioni, quali saranno certamente quelli derivanti dall' applicazione delle norme sul diritto allo studio ai 125.000 nuovi studenti contabilizzati dal Miur. Parimenti inevaso è rimasto il secondo fondamentale quesito, ossia quale sia l'ente locale, Comune o Provincia, a cui saranno attribuite le competenze relative all'estensione del diritto dovere, già obbligo scolastico, rimanendo indeterminato se l'obbligo si completa oltre la terza media, ora scuola secondaria di primo grado, di competenza della Provincia, in quanto scuola superiore, o è sempre scuola dell'obbligo e quindi di competenza comunale. Si tratta di questioni che richiedono una immediata soluzione e chiarimento, dovendo l'ente locale competente programmare e stabilire già da ora attività quali appalti e servizi per far fronte dal prossimo anno scolastico prossimo a quanto previsto dai due decreti in corso di elaborazione. Ti chiedo, pertanto, di cogliere l'occasione per un chiarimento della materia, stante anche la proposta di legge che il Parlamento sta esaminando riguardante la "Armonizzazione della normativa sul diritto allo studio" DDL 2113, peraltro senza coordinamento con quanto stiamo invece discutendo in Conferenza. A tal fine, - conclude Domenici - ritengo sia opportuno stralciare dall'ordine del giorno del 14 ottobre il provvedimento sull'ampliamento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, per procedere agli approfondimenti richiesti".


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