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ScuolaOggi-Sempre a proposito della chiamata diretta: un documento del Cidi nazionale continua la contestazione in atto

Sempre a proposito della chiamata diretta: un documento del Cidi nazionale continua la contestazione in atto La bozza di decreto delegato sulla formazione dei docenti - che dovrebbe es...

22/07/2004
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ScuolaOggi

Sempre a proposito della chiamata diretta: un documento del Cidi nazionale continua la contestazione in atto
La bozza di decreto delegato sulla formazione dei docenti - che dovrebbe essere inserita nell'ordine del giorno di uno dei prossimi consigli dei ministri prevede, all'art. 3, la chiamata diretta" da parte delle scuole. Saranno le scuole infatti a stabilire quali insegnanti assumere dopo i due anni di "praticantato".

Sono molte però le cose che non vengono spiegate: non si capisce se saranno le scuole a scegliere i docenti-praticanti (in base a quali criteri o a quale graduatoria?) o se i tirocinanti potranno scegliere le scuole dove svolgere i due anni di praticantato (anche in questo caso, in base a quali criteri?). Non si capisce da chi sarà composto il comitato per la valutazione del servizio che deciderà dell'assunzione dei docenti con vincolo di tre anni. Non si capisce che fine farebbero i "neo-assunti" qualora ci fosse una contrazione di cattedre, né che cosa succederà dopo i tre anni.
Non si nomina mai la contrattazione sindacale.

Bisognerà quindi aspettare i successivi previsti decreti per scoprire le tante altre "novità" che ci aspettano.

Intanto ci interroghiamo sul perché l'abilitazione (che si consegue con la laurea specialistica) debba precedere il praticantato; sul perché per accedere ai ruoli di un pubblico servizio (l'insegnamento è o non è funzione pubblica?) vengano azzerate trasparenti ed eque procedure di reclutamento; sul perché la formazione in servizio sia affidata in modo così netto all'Università: si ritiene probabilmente che l'università abbia la potestà sul sapere scolastico e sulla professione degli insegnati di scuola!

Esprimiamo perciò un forte dissenso sulla bozza di decreto che -se dovesse passare così com'è determinerebbe una precarizzazione del lavoro docente come in pochi altri settori, a tutto detrimento della qualità della scuola, del diritto allo studio e della libertà di insegnamento.

La segreteria nazionale


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