ScuolaOggi: Scuole acora senza finanziamenti
Nelle scuole pubbliche statali si sta verificando una situazione che ha, a dir poco, dell’incredibile
SCUOLE ANCORA SENZA FINANZIAMENTI
Nelle scuole pubbliche statali si sta verificando una situazione che ha, a dir poco, dell’incredibile: a fine gennaio, a cinque mesi dall’inizio dell’anno scolastico, gli istituti non conoscono ancora l’entità dei finanziamenti relativi alle spese di funzionamento e all’autonomia scolastica (L.440). Non solo questi fondi non sono stati accreditati alle scuole, ma addirittura non è dato sapere qual è la loro effettiva consistenza. Questo è il motivo per cui sono state rinviate a data da stabilirsi le scadenze per l’approvazione del Programma annuale. La data entro cui le scuole dovranno approvare il programma annuale 2007 sarà decisa dopo la pubblicazione del Decreto ministeriale che fisserà i parametri per calcolare la dotazione ordinaria delle singole scuole.
E’ evidente che un ritardo del genere vanifica qualsiasi possibilità di programmazione seria delle attività (gli istituti dovrebbero sapere prima, a inizio anno scolastico, quali sono le risorse finanziarie di cui dispongono e quindi programmare attività, spese, ecc.). Qui siamo ormai a metà anno scolastico e tutto è ancora avvolto nella nebbia.
Non solo ma, a seguito della Finanziaria 2007, i finanziamenti per supplenze brevi, spese per il funzionamento didattico e amministrativo, mensa gratuita per gli insegnanti, compensi per il miglioramento dell’offerta formativa, ecc. dovrebbero costituire un unico “fondo di scuola” e arrivare alle scuole direttamente dal Ministero e non piu’ “transitare” dagli uffici scolastici regionali. Il risultato di questa decisione ha comportato di fatto, paradossalmente, un’ulteriore dilazione dei tempi.
Diventa inoltre preoccupante la questione del pagamento degli stipendi dei supplenti per le cosiddette “supplenze brevi”. Fino ad ora le scuole avevano a disposizione un budget annuale assegnato dalla Direzione regionale e dagli Uffici scolastici provinciali. Esaurito questo budget (e molte sono le scuole, soprattutto primarie, che sono in questa situazione) potevano chiedere un’integrazione. La Direzione regionale (almeno quella della Lombardia) tratteneva infatti una quota per le perequazioni.
Già ora la situazione si presenta critica (presso alcuni USP, come ad es. a Sondrio e Brescia, questi fondi pare siano esauriti…) ma cosa succederà da ora in avanti?
Se i fondi per le supplenze verranno assegnati direttamente dal Ministero, una volta esaurita la somma assegnata, a chi chiederanno le scuole la necessaria compensazione? Come provvederanno a pagare gli stipendi ai supplenti a fine mese? Con quali soldi e con quali tempi?
In un contesto generale che non prevede affatto aumento dei finanziamenti per la scuola, continua dunque a regnare la massima incertezza sull’assegnazione delle risorse e sulla loro consistenza. E le scuole sono sempre piu’ in difficoltà.
Gianni Gandola