ScuolaOggi-Risposta a Grilloparlante
Risposta a Grilloparlante Gentile direttore, Le scrivo a proposito dell'articolo "Il disagio del dirigente scolastico" comparso oggi sul Suo giornale, anche se non è certo simpatico i...
Risposta a Grilloparlante
Gentile direttore, Le scrivo a proposito dell'articolo "Il disagio del dirigente scolastico" comparso oggi sul Suo giornale, anche se non è certo simpatico interloquire con chi si firma con uno pseudonimo (a proposito, ma non sono un po' troppi su Scuolaoggi? Per adeguarmi al malvezzo dovrei forse firmarmi "vecchio imbecille"?).
Sono un dirigente scolastico, sono iscritto alla CGIL scuola. Lo sono perché è un sindacato confederale, che ritiene, cioè, che l'efficienza e l'efficacia del servizio pubblico dell'istruzione siano un elemento di democrazia per il paese e per tutti i lavoratori, e che per questo si batte contro il tentativo di sfasciare la scuola italiana, contro le derive privatistiche e per risorse finanziarie ed umane adeguate. Lo sono anche perché è un sindacato che si è battuto per valorizzare il ruolo della dirigenza scolastica nell'autonomia, contro le tendenze centralistiche e autoritarie (L. 145, spoils system ecc.) di questo governo. Lo sono, infine, perché è un sindacato che ritiene indegno, a differenza di altri, lasciare dei lavoratori per 1037 giorni senza contratto, pretendendo magari nel frattempo di ottenerne la collaborazione ad essere valutati..
Provo disagio per tutto ciò? No, davvero. Il vero disagio lo provo confrontando le mie responsabilità, il peso del mio lavoro e la mia retribuzione, o pensando alla scarsa considerazione che l'amministrazione ha del mio lavoro, un'amministrazione che mi vorrebbe solo passacarte ubbidiente, esecutore di progetti altrui. Per questo sciopererò volentieri il 15 novembre, e sciopererò con tutti i lavoratori della scuola, perché sento che lo scontro è comune. Mi auguro che molti colleghi superino il malpancismo cronico che sembra attanagliare sempre i dirigenti scolastici e facciano sentire una volta tanto il loro dissenso nei confronti delle politiche scolastiche ed economiche del governo.
Quanto al resto dei disagi espressi dal Suo misterioso corsivista, io contratto con la RSU della mia scuola consapevole del mio ruolo. Rappresento la parte pubblica, non ho bisogno (in quel ruolo) di tutele da parte del mio sindacato. E' piuttosto la mia amministrazione che non mi fornisce mai un supporto degno di tal nome.... Ma mi piacerebbe proprio sapere cosa "non torna" nel fatto che due soggetti si confrontano con ruoli diversi, pur appartenendo al medesimo sindacato. A meno di non voler ricadere, anche noi, nella logica del "volemose bbene" che ha permeato la gestione del pubblico impiego negli ultimi decenni.
Infine la FLC CGIL: singolare che tutti il discorso sui massimi sistemi vada a parare lì (della serie "ci avrei scommesso"). Singolare che ciò accada su una testata rivolta a tutti e che qualcuno invece forse scambia per tribuna precongressuale, confondendo mondo e propri ombelichi. Faccio solo una precisazione: in CGIL (non posso parlare per altri) le politiche contrattuali dei dirigenti scolastici vengono decise e gestite dagli organismi autonomi dei dirigenti scolastici (Esecutivi nazionale ed Esecutivi regionali). Gli organismi dei dirigenti scolastici sono dunque già ora unitari e distinti. Qualcuno pensa che non sia così. Be', lo dica e lo dimostri, senza ulteriori confusioni, e poi occupiamoci d'altro.
Cordiali saluti.
Roberto Proietto
Caro lettore,
solo per dire che: gli pesudonomi generalmente corrispondono a testi frutto di "sentimenti" collettivi. E poi che anche in questo caso si dimostra che Scuolaoggi è un giornale aperto. Anche ai dibattiti imbarazzanti e controversi, quando corrispondono a problemi seri. E se il dibattito è serio, ben vengano tutti i contributi dei lettori. Indipendentemente dai congressi. Del resto i tabù che condizionano certi dibattiti sono ancora tanti. E non ci appartengono.
Con immutata cordialità e gratitudine per il contributo offerto.