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ScuolaOggi: Rilancio dell'istruzione e formazione tecnica superiore: il governo rallenta e depotenzia

di Fabrizio Dacrema

10/07/2009
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ScuolaOggi

La prima Conferenza Nazionale dei Servizi sull’istruzione e formazione tecnica superiore, prevista per l’8 luglio 2009, è saltata a causa del forfait delle Regioni a tutti i tavoli istituzionali per protesta contro le politiche centraliste del Governo.
Al suo posto un seminario di studi sulle questioni inerenti la riorganizzazione del sistema e la costituzione degli istituti tecnici superiori.
Subisce così un ulteriore colpo di freno il rilancio dei percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore non universitaria, avviato nella precedente legislatura e di estrema urgenza oggi per sostenere il nostro sistema produttivo ad uscire dalla crisi attraverso l’innovazione.
Nel corso del seminario, gestito dal Ministero dell’Istruzione, dell’’Università e della Ricerca, sono intervenuti i rappresentanti dei diversi ministeri interessati e delle parti sociali sui temi riguardanti la riorganizzazione:
„X quale percorso per la costituzione degli istituti tecnici superiori,
„X come garantire un’offerta formativa più stabile e articolata con particolare attenzione alle piccole e medie imprese e ai settori interessati da innovazioni tecnologiche e dalla internazionalizzazione dei mercati,
„X come realizzare l’integrazione con il territorio e il mondo del lavoro e tra il sistema dell’istruzione, della formazione professionale e continua, della ricerca nell’ambito dei poli tecnico-professionali;
„X come sostenere politiche attive del lavoro attraverso raccordi con la formazione continua nel quadro dell’apprendimento permanente.
Cgil, Cisl e Uil hanno presentato un intervento unitario scritto (vedi allegato) con il quale hanno manifestato preoccupazione per gli effetti negativi provocati sulla costituzione del sistema di istruzione tecnica superiore dalla politiche del Governo, sia in relazione allo scontro in corso con le Regioni, sia in relazione ai tagli alla scuola e ai fondi per le politiche industriali a sostegno dell’innovazione (progetto Industria 2015).
In particolare l’intervento dei sindacati confederali ha messo al centro la necessità di collegare le tipologie degli Istituti Tecnici Superiori con le aree strategiche di intervento indicate dal progetto Industria 2015, sviluppando una stretta sinergia tra strategia formativa e produttività del lavoro, anche in relazione al raccordo con la formazione continua dei lavoratori e nel quadro dell’apprendimento per tutto il corso della vita.
Secondo Cgil, Cisl e Uil l’intero percorso di costituzione degli ITS, in accordo con le Regioni, dovrà essere fortemente assistito dal MIUR e dal MISE che, in questa operazione, dovranno coinvolgere attivamente gli assessorati regionali di riferimento in una logica di concertazione istituzionale permanente.
Inoltre il documento unitario rivendica:
„X un accesso ai percorsi come diritto esigibile per tutti, prevedendo anche forme di residenzialità e di mobilità formativa, attraverso il coordinamento tra le Regioni;
„X la definizione di standard di qualità che riguardino, oltre agli aspetti formativi, anche le strutture edilizie e quelle laboratoriali al fine di garantire sicurezza ed efficienza agli ambienti apprendimento;
„X l’aggiornamento periodico degli standard professionali, responsabilità in capo alle Regioni, mediante la valorizzazione dei Comitati di settore con la presenza delle parti sociali di categoria;
„X un ruolo prevalente del pubblico nella struttura statutaria della Fondazione di partecipazione al fine di evitare il rischio che l’istituzione formativa possa essere assoggettata al condizionamento di chi la finanzia
„X la garanzia di un Fondo nazionale per la programmazione regionale ITS ed IFTS al fine di ridurre al minimo il rischio di una inevitabile rappresentazione territoriale a geometria variabile;
„X una calendarizzazione dell’offerta che tenga conto di una fase di orientamento ai futuri diplomati e di una garanzia di accesso tempestiva agli ITS dopo il diploma;
„X una chiara definizione del rapporto contrattuale del personale, la garanzia di una prevalenza di docenti interni titolari negli ITS, l’individuazione di specifiche linee guida per il reclutamento di profili professionali relativi agli esperti.


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