ScuolaOggi-RIFORMA: TRATTATIVA, UN DIALOGO TRA SORDI
RIFORMA: TRATTATIVA, UN DIALOGO TRA SORDI Confronto MIUR sindacati sull'attuazione della riforma del primo ciclo scolastico, primo round: le parti sempre più lontane. Il ministro Letizi...
RIFORMA: TRATTATIVA, UN DIALOGO TRA SORDI
Confronto MIUR sindacati sull'attuazione della riforma del primo ciclo scolastico, primo round: le parti sempre più lontane. Il ministro Letizia Moratti stando alle reazioni ufficiali non ha per nulla convinto i suoi interlocutori. E come poteva se alle sempre più confuse e impraticabili linee d'azione già note non è riuscita ad aggiungere alcun elemento di chiarezza, di certezza, di superamento del conflitto radicale in atto? Così alla fine sono state confermate tutte le iniziative di contestazione annunciate nei giorni scorsi. Ci si domanda per l'ennesima volta come si possa pensare di far camminare una riforma in questo stato: senza il minimo consenso di chi la deve attuare. E per documentare come stanno le cose proponiamo ai nostri lettori l'intera gamma dei commenti delle parti presenti al confronto.
Enrico Panini per la Cgil scuola: "Nell'incontro di oggi con il ministro Moratti non abbiamo avuto alcuna risposta sulle questioni di fondo da noi poste. Con il Ministro abbiamo sostenuto che: sono le scuole, alle quali la Costituzione ha riconosciuto l'autonomia, a definire la qualità dell'offerta formativa e non può essere imposta loro alcuna riduzione del servizio garantito fino ad ora; gli organici dei docenti vanno confermati nella stessa quantità e composizione anche per gli anni successivi al 2004/'05, come condizione irrinunciabile per garantire l'attuale offerta di istruzione; la riduzione di oltre 12.000 posti di insegnamento dal 1 settembre 2004, decisa con la Finanziaria 2002, non deve essere attuata dando così risposta con fatti, e non con vuote parole, all'obiettivo della generalizzazione della scuola dell'infanzia e alla necessità di dare copertura all'incremento di iscrizioni nel tempo pieno e nel tempo prolungato; l'introduzione del tutor è inaccettabile perché rompe la cooperazione fra docenti che tanti risultati positivi ha dato in questi anni. Nessuna risposta di merito è stata fornita dal Ministro a queste nostre richieste e questo non può che portarci ad accentuare ulteriormente il nostro netto dissenso sul Decreto legislativo. Conseguentemente non esiste alcuna condizione, per quanto riguarda la Cgil Scuola, per partecipare a tavoli tecnici presso il Ministero relativi al Decreto stesso".
Dal canto suo la Cisl scuola "ha preliminarmente denunciato l'assenza - da troppi mesi - di relazioni sindacali (l'ultimo incontro si è svolto nel settembre dell'anno scorso), auspicando, pertanto, che l'impegno del Ministro si traduca concretamente nella reale e normale pratica di dette relazioni ha ribadito la valutazione negativa rispetto al fatto che il decreto varato non sia stato oggetto di concertazione con le OO.SS., così come previsto dall'accordo del febbraio 2002 e ribadito negli impegni assunti più volte dallo stesso Ministro ha riconfermato - nel merito dei contenuti del decreto - le posizioni e le valutazioni già espresse con propri documenti ufficiali nelle sedi politiche ed istituzionali ha sottolineato, in particolare, per quanto riguarda le ricadute sul personale, l'organizzazione del lavoro e la qualità dell'offerta formativa, la richiesta di precisi impegni rispetto a
Scuola dell'infanzia: garanzia di generalizzazione del servizio su tutto il territorio nazionale; condizioni per l'accoglienza degli alunni "under 3" (formazione delle sezioni e nuove figure professionali)
Scuola primaria: Mantenimento dei modelli organizzativi dalla 148/90 (moduli e team)
Scuola secondaria di primo grado
Pari dignità di tutte le discipline e rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche in materia di pianificazione delle scelte didattiche ed organizzative.
In questo contesto è stato rappresentato il problema dei corsi ad indirizzo musicale ha ribadito rispetto alla figura del tutor che questa figura/funzione rappresenta un "vulnus" alle prerogative contrattuali, non è prevista dalla legge e la sua definizione nel decreto costituisce, pertanto, un eccesso di delega che sarà materia di impugnativa da parte di CGIL CISL UIL ha denunciato, inoltre l'esiguità delle risorse "fresche" mirate all'attuazione del piano programmatico previsto dalla legge 53/03 nonché il tentativo di finanziare la riforma con fondi ordinari derivanti da risparmi di sistema ha ribadito che la questione organici assume priorità assoluta sia per garantire la qualità dell'offerta formativa sia per assicurare condizione di tutela del personale: sono stati chiesti, pertanto, interventi per assicurare la stabilità degli organici ed in particolare di non procedere ai tagli previsti dalla finanziaria 2002 ha dichiarato - rispetto alla proposta del Ministro di attivare tavoli di confronto su tutte le problematiche oggetto dell'incontro - la disponibilità a partecipare solo a tavoli di confronto politico con poteri decisori.
Per la CISL Scuola l'incontro odierno rappresenta, pertanto, un primo momento di confronto a cui dovranno seguire fatti concreti rispetto ai problemi sollevati. Per questo si confermano la mobilitazione del personale, le iniziative già programmate, la manifestazione nazionale a Roma di sabato 28 febbraio 2004".
Ed ecco la posizione dello Snals: "Gli esiti dell'incontro sono stati deludenti per la mancanza di impegni precisi in materia di attuazione degli ordinamenti per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo e di conseguenti politiche del personale. "Alla mancanza di puntuali risposte in materia di attuazione della riforma degli ordinamenti, soprattutto per quanto riguarda le criticità più volte individuate e denunciate dallo Snals-Confsal, si aggiunge la totale assenza di un progetto per la tutela dei docenti e del personale tutto della scuola" ha dichiarato Fedele Ricciato, Segretario Generale dello Snals. "La stabilità degli organici, ha ribadito Ricciato la stabilizzazione dei precari, la formazione, le politiche retributive e contrattuali, le risorse finanziarie aggiuntive rappresentano le variabili, che vengono puntualmente ignorate dal Governo, necessarie per garantire la maggiore qualità della scuola". "In una situazione di perdurante assenza di garanzie e di atti certi ha concluso Ricciato non resta che l'azione di protesta".
Infine Alessandro Ameli, coordinatore nazionale Gilda ha dichiarato: "La Gilda degli Insegnanti a margine dell'incontro con il ministro Moratti nonostante le rassicurazioni e gli impegni assunti, ribadisce un giudizio ampiamente negativo sul decreto di attuazione della riforma. Conferma lo stato di agitazione della categoria indicendo le seguenti prime azioni d protesta:
- Assemblee sindacali territoriali in orario scolastico, con sospensione delle lezioni, dal 17 al 27 febbraio;
- Occupazione simbolica delle Scuole, senza interruzione del servizio scolastico;
- Promozione di incontri con le famiglie di informazione sui contenuti della riforma;
- Iniziative tese alla costituzione di un comitato referendario per l'abrogazione della legge 53 di riforma della scuola;
- Petizione alle Camere per la revisione radicale degli articoli istitutivi del tutor, del portfolio e per l'abolizione dell'introduzione dell'opzionalità delle discipline. La Direzione Nazionale della GILDA, nella considerazione che la buona qualità della Scuola Statale è interesse primario dell'intera società e non dei soli docenti, quantomeno altrettanto importante del sistema previdenziale, INVITA LE FORZE SOCIALI A PROMUOVERE AZIONI che coinvolgano nella protesta tutte le categorie di lavoratori, fino allo sciopero generale".