ScuolaOggi-RAGAZZINI IN PRIMA MEDIA SENZA STUDIARE LA STORIA ANTICA. IN ARRIVO LA NUOVA CIRCOLARE SUI LIBRI DI TESTO
RAGAZZINI IN PRIMA MEDIA SENZA STUDIARE LA STORIA ANTICA. IN ARRIVO LA NUOVA CIRCOLARE SUI LIBRI DI TESTO Un'altra scadenza in vista per l'avvio delle riforma il prossimo settembre: la ci...
RAGAZZINI IN PRIMA MEDIA SENZA STUDIARE LA STORIA ANTICA. IN ARRIVO LA NUOVA CIRCOLARE SUI LIBRI DI TESTO
Un'altra scadenza in vista per l'avvio delle riforma il prossimo settembre: la circolare sull'adozione dei libri di testo. Un atto che un tempo era di ruotine, ma oggi assume un significato di particolare rilievo, perchè con la riforma dovrebbero cambiare i programmi di studio, quindi anche i relativi libri di testo su cui studiare. E già qui si profila la prima buccia di banana su cui i riformatori possono scivolare: che cosa si pensa di fare per i ragazzini che ora frequentanto la quinta elementare e domani saranno in prima media? Cominceranno a studiare la storia a partire dal Medioevo senza conoscere nulla di storia greca e romana? Un bel problema per le scuole, ma anche per gli stessi editori che si apprestano a proporre i loro testi. Ethel Serravalle, responsabile scuola dell'Aie (Associazione italiana editori) è preoccupata: "Noi l'avevamo detto: facciamo le cose con gradualità. Già due anni fa avevamo fatto uno specchietto del frullatore che sarebbe uscito dai nuovi programmi. Al ministero erano dunque avvertiti". Ma pare proprio che di fronte alla logica di far vedere che si cambia la scuola, non c'è obiezione, nemmeno la più logica che tenga. Così arriverà una circolare sulle adozioni dei libri di testo che dovrà cancellare la normativa passata e proporre quella nuova. Ma già da parecchie fonti sindacali si preannuncia la prima contestazione: il blocco delle adozioni. Blocco o non blocco il problema comunque resta: e non solo per la storia in prima media. Anche su questo punto ci si muove in un clima di incertezza e confusione. Non è un caso che la stessa Serravalle ammette: "Gli editori mi segnalano che molti insegnanti chiedono i vecchi testi". Forse ha ragione chi sostiene che in queste condizioni in apparenza si vuole che cambi tutto perchè non cambi niente. Una riforma destinata in partenza al fallimento.