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ScuolaOggi-PRIMO PASSO DELLA RIFORMA: CONFUSA, SENZA CONSENSO, FORSE ANCHE IMPRATICABILE

PRIMO PASSO DELLA RIFORMA: CONFUSA, SENZA CONSENSO, FORSE ANCHE IMPRATICABILE Il consiglio dei ministri ha varato il decreto attuativo della riforma della scuola del primo ciclo. Noi di ...

23/01/2004
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ScuolaOggi

PRIMO PASSO DELLA RIFORMA: CONFUSA, SENZA CONSENSO, FORSE ANCHE IMPRATICABILE
Il consiglio dei ministri ha varato il decreto attuativo della riforma della scuola del primo ciclo. Noi di Scuolaoggi siamo del parere che sia una scelta sbagliata. E lo diciamo convinti non perchè siamo contro questo governo (del resto non sono pochi anche all'interno della stessa maggioranza coloro che sono più o meno critici verso questa operazione), ma perchè si tratta di un provvedimento che va contro le migliori esperienze oggi in atto nella scuola italiana (le elementari, in particolare, sono riconosciute valide e invidiate in tutto il mondo), perchè non ha raccolto il minimo consenso tra chi poi deve attuarlo (le rappresentanze degli operatori scolastici e le loro associazioni professionali sono quasi all'unanimità in netto dissenso), perchè propone soluzioni confuse (se non addirittura mistificatorie, ad esempio sul tempo pieno), contradditorie, culturalmente debolissime e per di più senza nemmeno provare quali siano le reali risorse necessarie e disponibili. Se dovessimo dar conto delle reazioni a caldo all'approvazione del decreto, ne uscirebbe un'antologia di critiche e contestazioni. Di impegni a continuare l'opposizione a questa strategia sempre più dura. Ci sembra significativo che lo Snals, uno dei maggiori sindacati della scuola che per vocazione è certamente più in sintonia con l'attuale maggioranza di governo, non faccia eccezione nella contestazione.
Ecco il testo della nota diffusa da questo sindacato non appena ufficializzata l'approvazione del decreto: "Il decreto legislativo attuativo della legge 53/03 per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo, approvato dal Consiglio dei Ministri, ha confermato e, in qualche caso, ha accentuato le criticità che lo SNALS-CONFSAL aveva già individuato nella legge. Per la scuola dell'infanzia, la generalizzazione della frequenza non trova risposte concrete e sono ignorate le nuove figure professionali, previste per legge, da inserire nella organizzazione del lavoro. Per la scuola elementare, la nuova organizzazione modulare prevede la frantumazione e la gerarchizzazione della funzione docente in un contesto di tempo scuola che non risulta sul piano didattico definito, nè finalizzato. Per la scuola secondaria di I grado, sempre in un contesto di tempo scuola didatticamente non definito e non finalizzato, si avrà una riduzione dell'orario curriculare e l'indeterminatezza del quadro disciplinare. A tutto questo si aggiunge la mancanza di idonee risorse finanziarie indispensabili per dare continuità nel tempo alla riforma e per assicurare la formazione dei docenti, la stabilità e lo sviluppo degli organici, condizioni indispensabili per garantire la qualità della scuola. "Il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri conferma e, a volte, accentua importanti criticità, oltre a presentare profili di incoerenza e di palese forzatura della stessa legge da cui promana". Lo ha dichiarato il Segretario Generale dello SNALS-CONFSAL, Fedele Ricciato. "Lo SNALS-CONFSAL - ha continuato Ricciato - individua elementi negativi nel decreto legislativo che incideranno inevitabilmente sull'attuazione della stessa legge, quali ad esempio: la mancanza di nuove figure professionali nella scuola dell'infanzia, la figura preminente nel team e la scarsa organicità dei moduli orari nella scuola elementare, la riduzione del tempo curriculare e la mancata definizione dell'orario delle discipline nella scuola media". "Individuiamo altresì nel testo approvato ha proseguito Ricciato - incursioni legislative su materie di riserva negoziale relative all'organizzazione del lavoro, al profilo professionale e alla mobilità dei docenti. Non meno grave è l'assenza di adeguate risorse finanziarie indispensabili per assicurare la stabilità degli organici e la valorizzazione delle professionalità necessarie per una efficace attuazione della riforma"."Tanto è stato determinato, nella definizione del Decreto Legislativo ha concluso Ricciato dalla totale mancanza di dialogo sociale. Il deficit di dialogo sociale potrebbe condizionare pesantemente anche i futuri decreti attuativo. Nel confermare il giudizio negativo sul primo decreto attuativo della Riforma, è stato convocato per il 27 gennaio il Comitato Centrale che dovrà valutare le eventuali azioni di lotta da intraprendere".
Che nella scuola ci siano tante cose da riformare e da aggiornare tutti lo sanno: ma questa riforma non è certo destinata a migliorare le cose. O forse è talmente fatta male che non si riuscirà ad attuarla.


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