ScuolaOggi: Macchè, buongiorno! E’ notte buia per la scuola…
di Pippo Frisone
Avevamo detto a proposito degli spot sui salari europei della Ministra Gelmini che il buongiorno si sarebbe visto al mattino. Non è passata nemmeno una settimana dalle audizioni in Parlamento e la scuola italiana d’un sol colpo viene messa in ginocchio.
L’art.70 del decreto fiscale, quello approvato in 9 minuti dal Consiglio dei Ministri del 18.6.08, prevede in un triennio, dal 2009 al 2012, tagli e risparmi sulla scuola per 7miliardi e 832 milioni di euro !!!
Una cura così pesante non s’era mai vista prima d’ora!
Per raggiungere gli obiettivi di spesa si da una botta in testa al personale.
100mila insegnanti in meno e 47mila amministrativi, tecnici e ausiliari.
Riorganizzazione della rete scolastica e degli ordinamenti.
Vale a dire classi con oltre trenta alunni, aumento del 1%del rapporto medio docenti-alunni , riordino dei piani di studio e dei quadri orari, riorganizzazione della scuola primaria con probabile addio al tempo pieno a carico dello Stato e ritorno al maestro unico! E’ uno tsunami senza precedenti . E’ chiaro dalla manovra che il costo maggiore della riforma della pubblica amministrazione viene fatto cadere sulla scuola statale. Non c’è da farsi troppe illusioni. Nè basta a consolarci sapere che il 30% dei tagli saranno destinati ad auto-finanziare i rinnovi contrattuali all’insegna della valorizzazione delle carriere e delle professionalità nella scuola. Con l’inflazione programmata all’1,7%, due punti in meno di quella reale!|
Nel decreto oltre ai tagli non c’è nemmeno un euro d’investimento sulla scuola !
Quale sarà l’esito finale di tutto ciò è facile prevederlo.
Avremo sicuramente un abbassamento della qualità e dei livelli d’istruzione nel nostro Paese. I nostri figli, cioè i futuri cittadini di domani, saranno un po’ più ignoranti dei loro padri che sommata alla precarietà del lavoro, come prospettiva del domani prossimo venturo ,credo che sia un pericolosissimo salto all’indietro.
Dello stato sociale realizzato nel nostro Paese, con tutti i difetti e gli sprechi da tutti denunciati, la scuola “aperta a tutti” ha rappresentato e rappresenta un forte strumento di coesione , di crescita sociale e d’integrazione.
Quella che verrà fuori dal decreto fiscale non sarà più la scuola che abbiamo conosciuto finora. Sarà impoverita e dequalificata sempre di più. Le eccellenze e la qualità saranno privilegiate altrove, magari nelle cosiddette “paritarie” con finanziamenti sempre più generosi da parte dello Stato. E chi non potrà permettersi le rette delle private , si arrangerà in scuole statali destinate a diventare sempre più marginali, di massa e per le classi meno abbienti!
Gli art.33 e 34 della Costituzione non bastano più.
Sulla scuola italiana rischia di calare un buio mortale.
Il buio della conoscenza che è il rischio maggiore per la nostra democrazia.