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ScuolaOggi-L'handicap come scusa

L'handicap come scusa Il taglio degli organici dei docenti della scuola pubblica, quantificato dal Ministero dell'istruzione in 6.600 cattedre per l'anno scolastico 2004-05, sta producend...

21/03/2004
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ScuolaOggi

L'handicap come scusa
Il taglio degli organici dei docenti della scuola pubblica, quantificato dal Ministero dell'istruzione in 6.600 cattedre per l'anno scolastico 2004-05, sta producendo una corsa al ricorso dei benefici previsti dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104, la legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate Difatti tra le agevolazioni concesse da detta legge, al comma 5 dell'articolo 33 è previsto che il familiare lavoratore che assista con continuità un parente o un affine entro il terzo grado, handicappato, ha diritto a scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non può essere trasferito in altra sede, senza il suo consenso. In pratica, in occasione della pubblicazione delle graduatorie interne, in molte scuole sta accadendo che docenti in servizio da decenni si vedono scavalcare da docenti con minore anzianità per il solo fatto che questi ultimi sono di fatto inamovibili, e quindi non possono perdere posto, perché usufruiscono del beneficio di aver dichiarato di assistere un parente o un affine handicappato. La cosa strana, che desta sospetti, è il fatto che la percentuale di personale che chiede questo beneficio è decisamente elevata. In una sola scuola quest'anno, su 86 docenti che fanno parte dell'organico, ben 19 si avvalgono della legge 104/92, quasi un docente su quattro, un dato che dovrebbe allertare le autorità preposte ai controlli, da effettuare sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive, fatti in base all'art.11 del DPR 20 ottobre 1998 n. 403. Eventuali abusi sull'utilizzo della legge 104 non ci meraviglierebbero più di tanto, anche dopo lo scandalo dei falsi invalidi e dei permessi per la sosta. L'aumento esponenziale negli ultimi anni dei beneficiari è preoccupante, anche perché dai dati statistici non risulta un corrispondente aumento delle situazioni di handicap. D'altronde anche gli organi d'informazione si sono occupati di recente di "ciechi" alla guida di autoveicoli con tanto di patente. In genere, poi, coloro che realmente potrebbero usufruire dei benefici di legge manifestano un certo pudore nel richiederli. Pudore che almeno nel caso denunciato non sembra sussistere. Antonio Gambetta


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