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ScuolaOggi: In nome della “chiarezza”

Il Ministro Fioroni con la locandina“ facciamo chiarezza “, apparsa nel sito del suo ministero e rivolta agli studenti, cerca di spiegare le nuove modalità di recupero dei debiti scolastici nella secondaria di secondo grado...

03/11/2007
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ScuolaOggi

Pippo Frisone

Il Ministro Fioroni con la locandina“ facciamo chiarezza “, apparsa nel sito del suo ministero e rivolta agli studenti, cerca di spiegare le nuove modalità di recupero dei debiti scolastici nella secondaria di secondo grado. Chiarezza più che doverosa dopo le semplificazioni distorte, riportate da alcuni quotidiani nazionali che parlavano a torto di ripristino degli esami di riparazione e a seguito di alcune strumentalizzazioni politiche, sollevate dalle opposizioni in Senato.
E’ vero che i debiti formativi non sono uno scherzo, che solo 1 studente su 4 li recupera mentre il 42 per cento viene promosso con i debiti , che recuperare i debiti è possibile e che ciò deve avvenire entro la data certa del 31 agosto e comunque prima dell’inizio delle lezioni dell’anno nuovo.
E’ anche vero che nuove risorse sono già state destinate al recupero dei debiti formativi, pari a circa 20milioni di euro che vanno ad aggiungersi alle risorse degli IDEI che già confluiscono nel fondo d’istituto e che il compenso previsto per i docenti è stato innalzato a € 50 l’ora.
La scommessa su di un recupero efficace dei debiti è comunque molto forte.
Si possono utilizzare docenti interni o esterni, laboratori con modalità che verranno scelte dalle singole scuole. Durante il calendario delle lezioni e non solo ma anche nei mesi estivi!
E fin qui risulta abbastanza chiaro cosa dovranno fare gli studenti per saldare i debiti e cosa dovranno fare le scuole per organizzare i corsi di recupero. Quel che non è detto riguarda l’assetto organizzativo definitivo delle classi e quindi degli organici che verranno sottoposti ad un duplice adeguamento. E sì, perché finora l’unico adeguamento aveva come riferimento gli scrutini finali che i consigli di classe deliberavano al termine delle lezioni con o senza debiti, mentre adesso se ne aggiungerà un altro entro l’inizio delle lezioni dell’anno successivo.
L’aver previsto per gli studenti un’ulteriore sessione d’appello di recupero dei debiti , collocandola tra il termine delle lezioni e comunque prima dell’inizio delle lezioni dell’anno successivo, introduce un elemento d’incertezza che necessita un chiarimento di fondo prima che sia troppo tardi.
Se le cose restano così, nella secondaria superiore, cioè in oltre un terzo delle istituzioni scolastiche del nostro Paese, le classi saranno definitivamente formate a settembre. Solo allora si conoscerà il dato finale degli studenti fermati e quelli promossi.
Ciò inciderà sul numero degli studenti per classe e quindi sul numero delle classi che funzioneranno nell’anno successivo.
Se le classi dovranno sdoppiarsi, a causa del numero dei bocciati, verranno assegnati nelle nuove classi altri docenti, quasi tutti, a quel punto, precari.
Ciò potrà verificarsi soprattutto con le classi prime e quelle d’indirizzo, già di per sè sovraffollate con 28, 29 se non addirittura con 30 studenti.
Temiamo che tutto ciò diventi realtà, in modo particolare, nell’istruzione professionale, dove gli studenti con debiti formativi superano l’80 per cento, vale a dire in un ordine di scuola che ha già il più elevato tasso di ripetenze e abbandoni in assoluto.
Ripetenze destinate a crescere nel biennio, inoltre, con l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni . Ma il problema delle bocciature residuali a settembre che inciderebbe sul numero degli alunni per classi , sul numero stesso delle classi e quindi sugli organici, potrebbe riguardare anche se in misura minore, l’istruzione tecnica e scientifica.
Gli effetti del decreto ministeriale sui debiti entrano così in rotta di collisione con la normativa primaria attuale: Organici di fatto e sistemazione docenti entro e non oltre il 31 luglio.
Il decreto sposta le decisioni finali sui debiti fino all’inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico.
Un salto indietro, questo si , come quando c’erano gli esami di riparazione…nella gestione del personale. A meno che…. le scuole rinviino al recupero estivo un numero talmente esiguo di studenti per ogni classe, tale da mantenere inalterate le previsioni sulle classi decise a giugno.
Questo è uno dei problemi più seri da affrontare e risolvere subito , senza lasciare, ancora una volta ogni singola scuola, in nome dell’autonomia, a doversela sbrigliare da sola.


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