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ScuolaOggi: IL PROBLEMA SERIO DEI FONDI PER LE SUPPLENZE

problema di fondo è che, comunque la si rigiri, queste risorse non bastano, sono del tutto insufficienti.

21/03/2007
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ScuolaOggi

Abbiamo la netta sensazione che il ministro Fioroni, ma forse anche il capo Dipartimento Programmazione Emanuele Barbieri, nel corso dell’incontro con i dirigenti scolastici milanesi, non si siano resi conto appieno della drammaticità della situazione finanziaria delle scuole relativamente alla questione del pagamento delle supplenze cosiddette brevi e temporanee.

Come denunciano ormai tanti dirigenti scolastici di ogni parte della Lombardia, la situazione è letteralmente sull’orlo del collasso. Le scuole hanno esaurito il budget assegnato per pagare gli stipendi del 2006 e hanno dovuto ricorrere alle giacenze di cassa, con il risultato di non aver piu’ soldi per le spese di ordinaria amministrazione (bollette telefoni, spese per fotocopie e materiale di consumo, laboratori, ecc.). Per quanto riguarda il 2007 la somma assegnata (assegnazione base) dal Ministero in moltissimi casi basterà per pagare gli stipendi di gennaio e febbraio. L’integrazione prevista (fino ad un massimo corrispondente all’assegnazione base) servirà per pagare le mensilità di marzo e aprile. Non solo, ma quando arriverà alle scuole, visto che gli accrediti da parte del ministero avvengono con scadenza quadrimestrale?

Ma il problema vero è che “assegnazione di base piu’ assegnazione integrativa” per molte scuole costituiscono un budget pari alla metà o, nel migliore dei casi, ai due terzi della spesa effettiva da sostenere. Cosa succederà per i mesi da aprile a dicembre 2007? Il punto preoccupante è che lo stesso Barbieri non ha dato ai dirigenti scolastici nessuna certezza di copertura finanziaria, rinviando genericamente a possibili interventi nei “limiti della disponibilità del bilancio” a consuntivo.

In questo senso la situazione che si prospetta è drammatica: cosa faranno i capi di istituto? Rinunceranno a stipulare contratti con i supplenti, non sostituendo, dividendo le classi, ecc. (e creando in questo modo un vero e proprio disservizio nel funzionamento della scuola e della didattica)? Oppure continueranno a nominare i supplenti senza poter pagare gli stipendi? E, in questo caso, chi e come provvederà?

Occorre inoltre sfatare una volta per tutte il ragionamento secondo il quale oggi verrebbe assegnata una dotazione complessiva alle scuole, comprensiva sia delle spese per il personale che di quelle del funzionamento, e che poi sarebbero le scuole a poterne decidere in autonomia l’utilizzo e la destinazione. Il problema di fondo è che, comunque la si rigiri, queste risorse non bastano, sono del tutto insufficienti. E se le scuole usano i fondi destinati al funzionamento o al fondo di istituto per pagare i supplenti non hanno poi i soldi per il funzionamento o per i compensi del fondo d’istituto. La coperta è sempre quella e se è stretta la si può tirare finchè si vuole ma stretta rimane.

L’unica nota positiva dell’incontro è che il ministro abbia riconosciuto il fatto che le maternità, che assenze brevi non sono e che incidono pesantemente sui bilanci delle scuole (sono quelle che fanno schizzare la spesa verso l’altro e sono supplenze “obbligate”), andrebbero scorporate dal budget assegnato alle scuole e poste a carico del Tesoro. Già, ma nel frattempo?

Gianni Gandola


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