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Scuolaoggi-IL MOVIMENTO DI SAN VALENTINO: ADESSO BISOGNA FARCI I CONTI

IL MOVIMENTO DI SAN VALENTINO: ADESSO BISOGNA FARCI I CONTI Col "San Valentino della scuola milanese" è forse nato un nuovo soggetto politico con cui, a partire appunto dalla scuola, sarà...

16/02/2004
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ScuolaOggi

IL MOVIMENTO DI SAN VALENTINO: ADESSO BISOGNA FARCI I CONTI
Col "San Valentino della scuola milanese" è forse nato un nuovo soggetto politico con cui, a partire appunto dalla scuola, sarà necessario fare i conti. Non si portano in piazza almeno 40 mila persone senza un consenso convinto, senza una passione ideale importante, senza una motivazione nata dalle cose. Il "forum" che ha promosso e organizzato questo evento è ormai una realtà. Una realtà nuova, al di sopra e al di fuori degli schieramenti tradizionali della politica e del sindacato. Una realtà autonoma, che tale vuole restare. Nemmeno ai tempi d'oro dei decreti delegati dei primi anni Settanta si registrava un tale livello di partecipazione e collaborazione di insegnanti e genitori insieme. Merito innanzitutto del ministro Letizia Moratti e della sua riforma: un'operazione talmente sconclusionata da svegliare da un torpore che durava ormai da decenni quel variegato mondo scolastico che bene o male aveva finora tenuto a galla un sistema di istruzione che comunque resta per molti versi un modello che ci invidiano da ogni parte. Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato del "forum" a commento della manifestazione milanese di San Valentino. Non contano tanto alcune ingenuità che pur si leggono, conta invece la determinazione con cui i protagonisti di questo movimento intendono continuare ad opporsi alla riforma Moratti. Non farci i conti sarebbe un errore imperdonabile. A cominciare dal ministro e dai suoi consiglieri, ma anche dalle forze politiche e sindacali che - va detto senza polemica - non hanno finora avuto la stessa determinazione. Ecco dunque il comunicato del "forum":
"Il coordinamento del Forum delle Scuole del Milanese, un'aggregazione di comitati genitori e insegnanti, associazioni e sindacati che si oppone alla "riforma" Moratti:
a. ritiene che le due giornate di mobilitazione siano state un successo, oltre ogni previsione. Il 13 nel solo Comune di Milano i genitori hanno occupato, in vari modi e tempi, un centinaio di plessi scolastici, e una cinquantina nell'Hinterland. Il 14 oltre quarantamila persone hanno dato vita a due manifestazioni colorate e vivaci che hanno riempito Piazza Duomo.
b. genitori, insegnanti e studenti della provincia di Milano hanno bocciato il primo decreto attuativo della "riforma" Moratti. Il popolo del tempo pieno, e non solo, è sceso in piazza in difesa della "sua" scuola, dimostrando che la bugia e una propaganda martellante non sono armi efficaci per far passare in maniera indolore la destrutturazione della scuola pubblica.
c. sarebbe un errore attribuire questo successo a una qualche spontanea indignazione, una fiammata presto destinata a spegnersi. E' stato invece il frutto di un intenso lavoro condotto alla base da tanti genitori ed insegnanti impegnati in una capillare attività di controinformazione dal basso. E di un modello organizzativo orizzontale che esclude la presenza di gruppi dirigenti e di negoziazioni dall'alto, favorendo invece la partecipazione, la distribuzione delle responsabilità, la valorizzazione di ciò che ci accomuna invece della drammatizzazione di quel che ci divide. Per questo le manifestazioni hanno espresso tanta creatività: le energie che albergano nella nostra scuola sono state "liberate", e così, senza mediazioni e senza deleghe, hanno preso d'assalto la scena pubblica. Siamo orgogliosi del fatto che tutti i sindacati che si oppongono alla "riforma" (cisl, uil, cgil, cobas, cub, sincobas) abbiano appoggiato, nell'unità, questa importante dinamica sociale, assecondandone lo sviluppo.
d. siamo coscienti che ora ci attendono passaggi delicati. In molti ci domandano cosa faremo, ma non c'è un qualche luogo segreto dove venga decisa una strategia vincente. E dunque ai comitati e alle organizzazioni che costituiscono il Forum diciamo ancora una volta: non delegate! Portate idee nuove! Solo due certezze: la continuità del metodo che ci ha caratterizzato, tutto centrato sullo spazio alla base, e l'intenzione di non mollare. Sappiamo che la lotta sarà lunga, e per affrontarla ci attrezzeremo con saggezza, determinazione, creatività e allegria.
e. ci rendiamo conto che la lotta contro la "riforma" per essere vincente deve superare numerosi ostacoli. Nel milanese: abbiamo coinvolto molte elementari, ma non tutte. Tante medie e quasi tutte le superiori sono ancora fuori dalla mobilitazione. Dobbiamo arrivare dove non siamo ancora arrivati. E' l'ora della sveglia, i quarantamila non ci bastano. Apprezziamo il primo passo di questo allargamento: l'intesa realizzatasi il 14 con le ragazze e i ragazzi delle superiori che con tanta generosità in questi anni, spesso da soli, si sono opposti alla "riforma" Moratti. Nel territorio nazionale: troppe volte abbiamo dovuto ingoiare i piatti velenosi di divisioni che si cucinavano altrove. A tutti coloro che in Italia lottano contro la "riforma" diciamo: l'unità nella determinazione funziona, qui ha funzionato, può funzionare ovunque.
f. confessiamo di esserci molto preoccupati dopo la campagna governativa contro la "strumentalizzazione" dei bambini nelle manifestazioni. Ora non più: dopo queste due giornate dubitiamo vi sia ancora spazio per simili mezzucci polemici. Nelle occupazioni del 13 e nei cortei del 14 hanno dominato il gusto, lo stile e i modelli comunicativi dei bambini e delle bambine. Si sono mai viste nelle manifestazioni degli adulti tanta creatività, sorrisi, colori e suoni? Sono i bambini, i nostri bambini, che ci hanno contaminato e non il contrario. E abbiamo tutta l'intenzione di continuare a lottare contro la "riforma" con uno spirito bambino: sappiamo bene quanto i nostri figli possano essere vivaci e terribilmente ostinati. Non saremo da meno".


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