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ScuolaOggi: Il buon senso della Gelmini

Dario Missaglia -

12/06/2010
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ScuolaOggi

“ Certo, con un cinque non si boccia nessuno. Le norme vanno applicate con il buon senso”.

Così il Ministro rappresentante del mondo della scuola e di quasi un milione di docenti. Il suo ragionamento è limpido: avrebbe potuto farlo chiunque; lo pensa la casalinga, il medico, l’avvocato, l’operaio, perché il buon senso non ha confini.

Non escludo che qualcuno possa fare eccezione; l’umanità, si sa, è più varia del previsto. Ma in questa normalità apparente c’è qualcosa di sconcertante. E’ un qualcosa che sa di banalità, di sottocultura, di sciatteria. Se la stessa domanda sull’ipotetico cinque fosse stata posta a un mio docente impegnato nella sessione di scrutinio finale, avrebbe risposto: “ La valutazione di fine anno non è un’operazione di pura contabilità; non è la media aritmetica dei voti riportati nelle prove e nelle interrogazioni. Quei voti certo contano, anche nella loro scansione temporale, ma l’operazione che dobbiamo fare è di valutazione formativa, tenere cioè conto della storia di un anno del nostro alunno: oltre ai voti, dunque, anche la partecipazione, il grado di autonomia e responsabilità, la collaborazione nelle tante iniziative ed altro ancora. Questa è l’operazione che un Consiglio di classe deve svolgere, con rigore e serietà. Per questo la valutazione è un’operazione complessa, delicata e frutto di una cooperazione tra competenze diverse”.

Proprio per questo, possiamo aggiungere, uno scrutinio finale non è un’operazione contabile che possa fare chiunque; è il momento più alto e delicato della professione docente. Da quel “saper valutare” dipenderà la percezione della “giustizia scolastica” che si applica in quella scuola. Un rito, se vogliamo, e come tutti i riti di fondamentale importanza. Certo, spetta in primo luogo ai docenti valorizzare e “proteggere” quanto di più delicato e complesso della loro funzione ( non sempre, purtroppo, lo fanno) ma ci sarebbe da attendersi eguale impegno dal Ministro dell’istruzione.

Il buon senso nella vita è sempre utile; nella pratica educativa serve qualcosa di più.


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