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Scuolaoggi-I 'mediani' del tempo-pieno

I 'mediani' del tempo-pieno Uno spettro si aggira per le scuole italiane! Uno strano 'animale pedagogico', denominato tutor dovrebbe rivoluzionare l'impianto pedagogico ed organizzat...

17/02/2004
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ScuolaOggi

I 'mediani' del tempo-pieno
Uno spettro si aggira per le scuole italiane!
Uno strano 'animale pedagogico', denominato tutor dovrebbe rivoluzionare l'impianto pedagogico ed organizzativo soprattutto della scuola dell'obbligo. Il nostro dovrebbe svolgere, impavido, ben cinque funzioni:

'#9658; Tutor 'propiziatore': in questa veste coordina l'équipe pedagogica che entra in contatto con gli allievi, mettendo in circolo le programmazioni didattiche dei colleghi, risolvendo problemi gestionali ed organizzativi, '. e, perché no?, 'propiziando' le collaborazioni interdisciplinari e transdisciplinari

'#9658; Tutor 'allenatore': in questa veste guida, stimola, esercita gli studenti (coaching), li 'allena' al costante miglioramento di se stessi, definisce il PSP (che è quasi come la sigla di una potente molecola, ma in realtà è il piano di studi personalizzato), finalizzato a massimizzare l'efficacia e l'efficienza delle prestazioni

'#9658; Tutor 'contenitore di emozioni': in questa veste ed attraverso l'holding media e contiene le emozioni e le preoccupazioni, ascolta, rassicura, aiuta, infonde fiducia, testimonia attenzione e partecipazione. Insomma, una sorta di fornitore di ansiolitici che raggruppa in sé le personalità di Mario Lodi, di Guido Crepet e, forse, anche di Alberoni e consorte

'#9658; Tutor 'abilitante': in questa veste ed attraverso il counselling responsabilizza gli allievi e soprattutto li abilita a prendere decisioni personali

'#9658; Tutor 'documentalista': in questa veste ed a completamento delle precedenti funzioni, il nostro raccoglie materiali, prove scolastiche, osservazioni varie , valuta, orienta e finalmente compila quel documento che ci mancava in inglese (ma non in lingua italiana), denominato 'Portfolio'.

Un uomo solo al comando! Una figura, che è contestata dai soliti mentitori comunisti, che invece continuano a preferire una 'vita da mediani' e che sono affezionati a concetti antichi come quelli della collegialità, della contitolarità e della corresponsabilità.

Non si rendono conto i detrattori del tutor che il lavorare insieme nei processi didattici, in quelli gestionali e nei progetti con obiettivi comuni e condivisi e con regole sviluppate dai membri della stessa organizzazione (il perché, il quando, il dove, il come lavorare) può sconvolgere i poveri allievi che hanno bisogno di essere propiziati, allenati, abilitati e contenuti emotivamente. Questa modalità di lavoro collegiale, che viene chiamata cooperazione intrinseca da quelli che parlano bene, non è adatta al mondo dell'intrapresa fatto di manager che introiettano i destini dei singoli e li portano a compimento attraverso collaboratori subordinati.

Per non parlare della babele comunicazionale che i mediani creerebbero se si sviluppasse quella che gli stessi chiamano 'comunicazione estesa' fra insegnanti, allievi, famiglie, soggetti istituzionali, attori del territorio: troppi attori in un settore dove ne basta ed avanza solo uno

Il massimo della confusione i nostri mediani creerebbero se passasse la loro idea balzana della 'conoscenza condivisa', che dovrebbe trovarsi prima di tutto nella testa delle persone, che sarebbe 'situata' nei team e che sarebbe un attributo della comunità. Non si può negare che, in questo caso, i tutor-no-grazie colgano una esigenza reale, che però non può inverarsi in un generico 'attributo' di una indistinta comunità. Ancora una volta per risolvere un problema di tale complessità ci vuole uno che 'abbia gli attributi' e sia fornito di specifica formazione.
Infine, sia detto brutalmente e senza troppi giri di parola: questi sedicenti mediani non hanno voglia di lavorare seriamente alle dipendenze di chi è in grado di massimizzare l'efficacia e l'efficienza delle prestazioni e mistificano questa antica e sempre presente forma di indolenza pedagogica con l'idea balzana di una 'comunità di lavoro orientata all'innovazione', che dovrebbe servire ad un inutile comune sentimento di partecipazione e ad improbabili valori condivisi

Spiace constatare, per concludere, che in questi angeli del tempo-pieno regna sovrano il sentimento dell'ingratitudine nei confronti di Silvio'Letizia, che provvidenzialmente hanno scovato la figura del tutor per salvarli dall'ecocatastrofe pedagogica che essi hanno combinano con la testarda idea della collegialità, che sono riusciti a far digerire anche ai genitori che fanno salti di gioia nei cortei invece di effettuare una spesa mirata nel supermarket educativo che è stato appositamente , e per loro, allestito.
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