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ScuolaOggi-I dirigenti strigliati rispondono

I dirigenti strigliati rispondono Gentile dott. Dutto, scopriamo con un certo dispiacere, dopo attento esame della lettera prot. 15014 del 18 dicembre e del documento ad essa allegato,...

23/12/2003
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ScuolaOggi

I dirigenti strigliati rispondono
Gentile dott. Dutto,
scopriamo con un certo dispiacere, dopo attento esame della lettera prot. 15014 del 18 dicembre e del documento ad essa allegato, che dobbiamo considerarla un paladino della legge 53, la cosi detta "riforma" Moratti. Uno di coloro che pensano che la riforma vada applicata costi quel che costi, anche contro il parere della stragrande maggioranza degli operatori della scuola. Insomma un talebano della riforma, per usare l'espressione utilizzata da Beniamino Brocca, ex sottosegretario del Ministero e oggi responsabile scuola UDC.
Naturalmente, dott. Dutto, lei è libero di pensarla come vuole, a proposito della riforma.
Quello che davvero ci dispiace, e che riteniamo francamente inaccettabile, è che lei giudichi burocrati i dirigenti scolastici che le hanno spedito documenti, prese di posizione e lettere da parte di Collegi dei Docenti o gruppi di insegnanti non in sintonia con la riforma.
Cosa avrebbero dovuto fare, secondo lei, i dirigenti scolastici? Impedire ai docenti di esprimersi? Lasciarli votare i documenti e far finta di niente?
Noi pensiamo, gentile dott. Dutto, che i dirigenti, invece, abbiano fatto molto bene a farle conoscere le opinioni che circolano nella scuola. Pensiamo che i dirigenti abbiano fatto il loro dovere, e le abbiano reso un servizio, nella misura in cui quei documenti, quelle lettere e quelle prese di posizione, le hanno consentito di cogliere il polso della "scuola reale", di cosa i docenti pensino a proposito della riforma.
Lei sa benissimo, dott. Dutto, che dalla parte dei contrari, dei perplessi, di coloro che chiedono un ripensamento o, semplicemente, una pausa di riflessione e di discussione, ci sono organizzazioni sindacali che stanno raccogliendo le firme per il ritiro del decreto legislativo (organizzazioni molto rappresentative, a giudicare dai risultati nelle elezioni RSU), migliaia di persone che hanno recentemente manifestato a Roma, centinaia di collegi docenti di tutta Italia, il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (all'unanimità), l'Associazione Nazionale dei Comuni, il Consiglio Nazionale Universitario (che è entrato nel merito delle Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati, tra l'altro sbeffeggiandole anche un po' nel notare gli errori sintattici e grammaticali presenti nel testo).
E' solo grazie ai contrari e ai perplessi, che si sono potute introdurre al testo del decreto modifiche importanti (e alludiamo a quelle ottenute grazie all'ANCI a garanzia, sia pure molto parziale e insufficiente, del tempo pieno).
Non è dovere di tutti chiedersi come mai i contrari e i perplessi siano così tanti?
Viene da pensare che i perplessi e i contrari siano preoccupati prima di tutto del fatto che due paginette di decreto legislativo spazzino via, di colpo, anni di lavoro, di corsi di aggiornamento, di sacrificio, di impegno di dirigenti scolastici e di docenti. Spazzino via la contitolarità e la pari dignità dei docenti, il lavoro per team, il tempo pieno, l'integrazione delle diverse attività offerte dalla scuola in un unico progetto didattico, la mensa vissuta come momento educativo&
Insomma il timore è il decreto legislativo oggi in discussione butti via una scuola che, finora, ha dimostrato di funzionare (basta guardare i dati che emergono dalle ricerche internazionali), una scuola figlia, forse è il caso di ricordalo ogni tanto, della migliore cultura cattolica dei ministri democristiani del nostro Paese ( e non di qualche avventato ministro "comunista")
I burocrati, gentile dott. Dutto, non sono i dirigenti scolastici che le trasmettono i documenti dei collegi. Burocrate, semmai, è chi pretende di cambiare la scuola senza tener conto delle opinioni di coloro che in essa lavorano, chi pretende di mettere in atto una riforma, una qualsiasi riforma, contro il parere della maggioranza degli operatori scolastici e delle persone che si occupano della scuola nel nostro paese.
Quanto agli gli elementi di contesto in cui si colloca l'attuale fase, senza entrare ora nel merito del documento che lei allega alla sua lettera, a noi sembra che nella scuola, tolti i lustrini natalizi, non rimangano che tagli di risorse, confusione ed incertezze
I tagli e le incertezze nell'erogazione delle risorse, gentile dott. Dutto, (diminuzione progressiva dei finanziamenti per il funzionamento delle scuole, tagli degli organici del personale docente e ATA, taglio dei posti di sostegno, incertezze sulle risorse a disposizione e sui tempi della loro erogazione alle scuole) angosciano (è proprio il caso di dirlo) il lavoro quotidiano dei dirigenti scolastici. Molte scuole sono esposte per decine di migliaia di euro, nei confronti delle banche, perché i dirigenti hanno dovuto continuare ad assumere supplenti, per garantire l'erogazione del servizio, mentre i finanziamenti per pagarli non arrivano o arrivano con ritardo.
Confusione ed incertezze per i dirigenti, in difficoltà in una fase in cui devono presentare ai genitori l'offerta formativa della scuola, privi di punti di riferimento certi. Perché il decreto legislativo, dott. Dutto, non è stato ancora approvato, e dunque non è norma dello stato. Perché nessuno può sapere oggi, neanche quelli che si esibiscono nelle conferenze di servizio pretendendo di sapere tutto, quale sarà il testo finale del decreto, visto che esso cambia di continuo, oggetto come è di un aspro scontro politico e culturale.
Confusioni ed incertezze per tutta la scuola perché anche se il decreto fosse approvato in tempo utile, rimarrebbe comunque il problema dei programmi di insegnamento: introdurre in via transitoria le Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati, infatti, è illegittimo, come lei, da uomo di scuola quale è, dovrebbe ben sapere.
E' illegittimo perché la transitorietà non è prevista dalla legge 53, che invece prevede, per quanto riguarda "l'individuazione del nucleo essenziale dei piani di studio personalizzati", appositi regolamenti. Le Indicazioni Nazionali, invece, non hanno al momento nessun fondamento normativo. Per averlo devono seguire l'iter indicato dalla L. 53 e dall'art.8 del D.P.R. 275/99 che prevede la consultazione delle Commissioni parlamentari e della Conferenza unificata.
Nessuno, dunque, gentile dott. Dutto, neanche lei, può chiedere ai dirigenti scolastici di presentare ai genitori, e applicare, norme che, oggi non esistono, se non nelle aspirazioni del ministro e dei suoi talebani.
Perché i dirigenti scolastici, dott. Dutto, non sono servitori del Governo e non possono essere propagandisti della maggioranza politica che vince le elezioni.
I dirigenti scolastici sono servitori dello Stato repubblicano e democratico, garanti dell'autonomia delle scuole e dei diritti costituzionalmente garantiti degli alunni, delle famiglie e dei docenti.

Con i nostri migliori auguri per le prossime festività.

Wolfango PIRELLI, segretario generale CGIL SCUOLA Lombardia
Angelo MARINELLI, responsabile dirigenti scolastici CGIL SCUOLA Lombardia


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