Scuolaoggi-I "COMPRENSIVI" NON POSSONO MORIRE. E SONO LA SPINA NEL FIANCO DELLA RIFORMA.
I "COMPRENSIVI" NON POSSONO MORIRE. E SONO LA SPINA NEL FIANCO DELLA RIFORMA. Paradossale. Potrebbe essere Giulio Tremonti l'ostacolo più grosso per il varo della riforma Moratti. Inter...
I "COMPRENSIVI" NON POSSONO MORIRE. E SONO LA SPINA NEL FIANCO DELLA RIFORMA.
Paradossale. Potrebbe essere Giulio Tremonti l'ostacolo più grosso per il varo della riforma Moratti. Intervenendo a Milano al convegno dell'Andis (Associazione nazionale dirigenti scolastici) sul tema "Dove vanno i comprensivi", l'ispettore Giancarlo Cerini, uno degli esperti più attenti e qualificati della realtà scolastica italiana, ha detto senza mezzi termini: "Se nell'attuazione del decreto su primaria e primo ciclo della secondaria si cancellano i "comprensivi", si rimette in gioco il sistema di dimensionamento della scuola che ha portato a un risparmio decisivo nel bilancio dell'istruzione a cui non credo che oggi si possa rinunciare a cuor leggero. E san Giulio Tremonti potrebbe allora bloccare questo processo". Non è un caso del resto che tra gli osservatori più interessati presenti al convegno milanese c'era anche una rappresentanza della Regione Lombardia a cui compete appunto la definizione del dimensionamento delle scuola: che cosa succederebbe oggi se l'attuale sistema dovesse essere rivoluzionato da una norma che cancella i "comprensivi" che già rappresentano il 43 per cento dell'intera organizzazione della scuola di base? Un sistema che, secondo i dati forniti da Cerini, vede coinvolti oggi in Italia 200 mila insegnanti che attuano un progetto che parte dalla materna per concludersi con la media con un'unica dirigenza scolastica, una sola struttura amministrativa, una sola organizzazione di spazi e organici. E allora si dovrebbe rifare quel difficile gioco di incastri che ha consentito di lasciare sul territorio delle realtà scolastiche autonome (oltretutto con un risparmio di migliaia di onerosi stipendi) per rifare nuove materne, nuove elementari, nuove medie da inserire in un nuovo sistema organizzativo certamente più costoso, di difficile (e forse realisticamente oggi impossibile) gestione con un risultato certo: cancellare una delle esperienze che da 10 anni hanno consentito di mettere insieme esigenze del territorio e ricerca di una continuità formativa fondamentali per la crescita delle nuove generazioni. L'adesione di Scuolaoggi al convegno dell'Andis è un impegno che dovrà produrre altri contributi perchè il discorso iniziato abbia il seguito che merita.