ScuolaOggi-I 17 MILA DOCENTI DI AREA TECNOLOGICA: LIQUIDATI DAL DECRETO DI RIFORMA?
I 17 MILA DOCENTI DI AREA TECNOLOGICA: LIQUIDATI DAL DECRETO DI RIFORMA? Un altro buco nero del decreto attuativo della legge 53: il ruolo degli insegnanti di educazione tecnologica, pratic...
I 17 MILA DOCENTI DI AREA TECNOLOGICA: LIQUIDATI DAL DECRETO DI RIFORMA?
Un altro buco nero del decreto attuativo della legge 53: il ruolo degli insegnanti di educazione tecnologica, praticamente in via di liquidazione. In Italia sono 17 mila di ruolo, a cui vanno aggiunti un paio di migliaia di precari. Già dal prossimo anno in prima si passa da 3 a una sola ora di insegnamento riservata a questa disciplina. Tendenza che si confermerà gradualmente nelle altre classi. Ma quel che più conta è il fatto che questa disciplina verrà aggregata all'orario di insegnamento dei docenti di matematica e scienze. Nei prossimi anni, insomma, non è previsto che questi docenti abbiamo spazio nella scuola riformata. Comprensibile dunque la reazione degli interessati oggi organizzati nell'Aniat (Associazione nazionale insegnanti area tecnologica) il cui presidente Cesare Leone dice senza mezzi termini: "Ci vogliono cancellare. Già siamo una categoria sacrificati: fino agli anni 90 eravamo 35 mila, oggi siamo dimezzati. Rischiamo di fare la fine degli insegnanti di stenodattilo, già eliminati, ma qui c'è una differenza fondamentale: le nostre competenze e il nostro ruolo sono ancora fondamentali per lo sviluppo di una didattica moderna". Va infatti riconosciuto che proprio questi insegnanti sono stati fondamentali dello sviluppo delle attività di laboratori inormatici. Davvero la scuola può fare a meno di loro con una sorta di colpo di spugna così superficiale? L'Aniat intanto sta organizzando la resistenza della categoria: in questi giorni chiede la sottoscrizione di un documento da inviare all'universo mondo scolastico e i suoi gestori. Eccolo:
"Considerato che la via del dialogo e quella propositiva condotta dal mese di maggio ad oggi unitamente alle attività di formazione e aggiornamento promosse da questa associazione non ha fatto recedere il Miur dall'insano gesto per la sciagurata presa di posizione del 6 di maggio attraverso i Piani individualizzati cancellando lo spazio culturale alla cultura tecnologica dalla scuola media 1° grado, accorpandola alle scienze con 1 ora settimanale ovvero 33 ore annuali;
Analizzato che soltanto alla vigilia del tanto atteso parere delle Commissioni cultura e Istruzione della Camera e Senato, il Miur con un articolo di 12 pagine apparso su Scuola e Didattica, anno XLIX 15 gennaio 2004, n.9, è venuto allo scoperto asserendo, tra l'altro, che matematica, scienze e tecnologia, ove ricorrano le condizioni siano affidati allo stesso insegnante, svelando così quella sfacciata ipocrisia che avevamo intuito, ma di cui ancora non avevamo le prove;
Visto che i Sindacati dal giorno in cui sono stati convocati gli Stati generali(dicembre 2001) ad oggi sono stati coinvolti da altre sacrosante e giuste rivendicazioni inerenti la riforma, problematiche che stanno a cuore anche all'Aniat, lasciandosi però sfuggire l'insensato colpo di mano del Miur che cancella lo spazio culturale alla Tecnologia (ex Educazione Tecnica);
Accertato che la VII Commissione Cultura della Camera, modificando il decreto legislativo sulla riforma, ha dato facoltà all'attuale Ministro di rivedere le classi di concorso entro un anno con la conseguenza che - abolendo la classe A033 - manderà in esubero 17.000 docenti che, a loro volta, per un biennio utilizzati, perderanno la propria identità culturale correndo l'obbligo del riciclo in aree che il più delle volte non congeniali alla loro personalità essere costretti a chiedere di essere collocati in pensione e/o cambiare amministrazione. Valutato che la restrizione dei posti di lavoro in una qualsiasi azienda (vedi Fiat, Alitalia, Abit, Pirelli, ecc) porta sempre a manifestazioni di piazza con il richiamo di mezzi di comunicazioni e di trasmissioni tipo "Porta a porta", TG7, Primo Piano, ecc.; ciò non accade per la scuola e quindi si chiede come mai la perdita di 17.000 posti dei docenti di educazione tecnica per opera della cosiddetta imprenditrice non interessano Sindacati, Cobas e Unicobas.
Esaminato altresì che la sempre più faccendiera e riservata commissione ha elaborato Piani di studio personalizzati a favore dell'area matematica, tutelando gli interessi interni dei commissari e regalando una cattedra ogni corso con 27 ore residue annuali, andando al di là di ogni logica che regola gli stessi orari (diminuendo il monte ore settimanale da 30 a 27 tutte le discipline dovevano perdere);
Ponderato che diversi insegnanti di Educazione Tecnica fanno parte di organi direttivi a livello nazionale, regionale e provinciale dei Sindacati autonomi e Confederali con l'obbligo morale e professionale di tutelare il posto di lavoro e gli spazi culturali acquisiti della categoria di appartenenza
L'ANIAT CHIAMA
i Sindacati Scuola Autonomi e Confederali di fronte alle proprie responsabilità e quindi li invita a concordare e promuovere un'azione comune
PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE
dei docenti interessati
ATTIVA
la formazione di comitati spontanei in tutte le scuole
PROMUOVE
La raccolta di firme per il ripristino dello spazio culturale
PROCLAMA
il Blocco degli scrutini finali invitando i docenti a custodire i registri con i giudizi quadrimestrali e finali opponendosi anche ai commissari ad acta
ORGANIZZA
a Roma una manifestazione ad oltranza sul modello Scanzano, Alitalia e Autoferrotranvieri di Milano.
P.S. I docenti interessati possono inviare la loro adesione tramite e.mail a: aniat@aniat.org