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ScuolaOggi: E Tremonti stracciò la riforma Brunetta/Gelmini

di Pippo Frisone

28/05/2010
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ScuolaOggi

Martedi 25 maggio il Consiglio dei Ministri ha varato un decreto di 25 Miliardi di lacrime e sangue per cercare di raddrizzare i conti del nostro Paese. Almeno così dicono.

Ancora una volta presi di mira il pubblico impiego e la scuola.

Bloccati i rinnovi dei contratti pubblici dal 2010 al 2013, vale a dire fino al termine della legislatura.

Bloccati per lo stesso triennio gli scatti di anzianità nella scuola.

Inflazione stimata nel triennio al 4,5% (1,5% all’anno).

Gli unici aumenti, si fa per dire, arriveranno dall’indennità di vacanza contrattuale che dell’inflazione coprirà solo una parte. Ad aprile il 30%, a luglio il 50% del tasso programmato d’inflazione, vale a dire da un minimo di 5,59 euro (bidello) ad un max di 13,11euro (prof delle superiori ).

Come dire che gli stipendi nel pubblico impiego non solo non cresceranno ma subiranno anche un taglio sull’inflazione programmata. Insomma, almeno per il pubblico impiego sarà una piccola Grecia.

E non solo. Il famoso 30% dei risparmi sui tagli agli organici che ammontano a oltre 2 Miliardi, e quindi 6-700 milioni di euro che la Gelmini voleva destinare ai prof più meritevoli, saranno inghiottiti interamente a coprire il debito, con la manovra voluta da Tremonti .

E così l’art.64 della L.133/08 se ne va letteralmente in fumo e con esso vanno in soffitta contemporaneamente la riforma della contrattazione nel pubblico impiego, quella non firmata dalla CGIL, il decreto Brunetta almeno nella parte merito, premialità e carriera e quindi anche il tanto atteso DPCM che doveva costituire un percorso tutto riservato per la categoria degli insegnanti.

Si sa che “senza denari non si canta messa” e francamente l’indennità di vacanza contrattuale da sola non basta nemmeno a difendere i magri stipendi dall’inflazione.

E così Tremonti in un colpo solo ha fatto fuori le uniche… chiamiamole pure riforme, varate dal Governo Berlusconi: riforma della contrattazione e riforma del pubblico impiego…

Pare che anche la stessa riforma del federalismo se la sta vedendo un po’ male e sarà costretta ad arenarsi sulle spiagge del federalismo demaniale. Sempre per mancanza di fondi.

Della riforma Brunetta-Gelmini, tolta la carota dei premi e della carriera, resterà soltanto il bastone dell’inasprimento delle delle sanzioni disciplinari contro i fannulloni.

Bastone e tagli e scusate se è poco.

Ai tagli già in essere, 8 Miliardi nella scuola per il triennio (2009/11) varati con la L.133/08 si aggiungeranno i cosiddetti tagli orizzontali del 10% delle spese di tutti i Ministeri dell’attuale manovra.

Colpendo le spese correnti, si colpiranno nelle scuole ancora una volta le spese di funzionamento e quelle per le supplenze.

Quanti speravano in un rapido rientro dei crediti vantati dalle scuole (1 Miliardo circa) nei confronti di viale Trastevere, se lo può scordare. Forse quei soldi non arriveranno mai e le scuole dovranno ancora di più arrangiarsi… chiedendo aiuto alle famiglie, cioè mettendo le mani nelle tasche degli italiani.

Se guardiamo a come stanno riducendo le scuole italiane, almeno fino al 2013, se non è proprio Grecia… poco ci manca.


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