ScuolaOggi: E i fondi per la tassa rifiuti?
La cosa preoccupante è che, al momento attuale, nessuno parla dei fondi necessari per pagare la Tarsu, lasciando le scuole nell’incertezza
Il 15 marzo il Ministero della pubblica istruzione ha comunicato a tutte le scuole la quantificazione delle risorse complessive a disposizione per la formazione del bilancio 2007 (programma annuale). Com’è noto, secondo quanto previsto dalla Finanziaria (art.1 comma 601 legge 296/2006) gli stanziamenti perverranno alle scuole non piu’ attraverso le contabilità degli Uffici scolastici provinciali (ex provveditorati agli studi) ma direttamente dal Ministero. I finanziamenti –come stabilisce il decreto n.21 del 1 marzo scorso- riguardano sostanzialmente le spese per il funzionamento e le spese per il personale (supplenze, fondo d’istituto). Non c’è, nel testo del decreto, alcun riferimento alla tassa rifiuti (Tarsu), ora denominata Tariffa igiene e ambiente (TIA).
Ricordiamo che -secondo quanto pattuito in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni nel 2001- lo Stato doveva trasferire alle istituzioni scolastiche i finanziamenti necessari per pagare le cartelle della Tarsu. Impegno poi largamente disatteso nel corso degli anni (i trasferimenti arrivano tardi e in misura ridotta).
Ora, secondo Italia Oggi “le somme disponibili dovranno servire anche a coprire il pagamento della Tarsu e per questo capitolo non arriveranno stanziamenti ad hoc ulteriori”. Lo stesso periodico, nell’articolo a cura di Mario D’Adamo, riconosce però che non vi è alcun riferimento esplicito alla tassa rimozione rifiuti solidi urbani che le scuole sono tenute a pagare ai rispettivi comuni. Nulla infatti è precisato a proposito.
Ora se i fondi per la Tarsu fossero ricompresi all’interno della dotazione assegnata per le spese per il funzionamento, di per sé già insufficiente, sorgerebbe un ulteriore serio problema. Per fare un esempio, in una scuola elementare di media grandezza di Milano, la somma assegnata per il funzionamento è di 6900 euro. Le cartelle della tassa rifiuti ammontano annualmente a circa 2500 euro. Costituirebbero pertanto una pesante riduzione della somma assegnata, con la quale si deve far fronte a tutte le spese di funzionamento (telefoni, linea telefonica laboratori informatica, materiali di consumo e di pulizia, ecc.). Nel caso di alcuni istituti si verifica addirittura che l’entità della spesa risulta essere superiore alla stessa dotazione per il funzionamento.
La cosa preoccupante è che, al momento attuale, nessuno parla dei fondi necessari per pagare la Tarsu, lasciando le scuole nell’incertezza. Il ministro Fioroni nel corso dell’incontro con i dirigenti scolastici milanesi ha accennato all’intenzione di proporre all’Anci una riduzione della tassa per le scuole che fanno la raccolta differenziata dei rifiuti. Ma nulla è stato detto sul debito accumulato dalle scuole nei confronti delle Amministrazioni locali e sulle somme necessarie da trasferire alle singole istituzioni scolastiche per il pagamento di quanto dovuto agli Enti locali. E la tassa continua a rimanere un problema per le scuole.
Gianni Gandola