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Scuolaoggi-CHI E' D'ACCORDO CON IL PROGETTO MORATTI? FINORA NESSUNO. NEMMENO LO SNALS.

CHI E' D'ACCORDO CON IL PROGETTO MORATTI? FINORA NESSUNO. NEMMENO LO SNALS. Il no alla riforma Moratti ormai non è più una questione di opposizione. Dicono no anche settori dell'opinione ...

04/10/2003
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ScuolaOggi

CHI E' D'ACCORDO CON IL PROGETTO MORATTI? FINORA NESSUNO. NEMMENO LO SNALS.
Il no alla riforma Moratti ormai non è più una questione di opposizione. Dicono no anche settori dell'opinione pubblica, addirittura del sindacato, tradizionalmente moderati, quindi sul piano teorico alleati dell'attuale maggioranza. Come lo Snals, ad esempio, che proprio in questi giorni sta diffondendo nelle scuole un modulo da compilare e spedire al MIUR per contestare il primo decreto legislativo, in particolare per la negazione del tempo pieno. Ne abbiamo parlato con Alessandro Dutto, segretario regionale di questo sindacato, un uomo di scuola liberale: "Il nostro dissenso su quanto si sta prospettando in tema di riforma - dice - è profondo. E non per partito preso, come può essere per altro sindacati. Ci siamo accorti che si sta lavorando senza dare elementi di certezza e tranquillità tanto agli operatori scolastici quanto agli studenti e alle loro famiglie, senza i quali nessuna riforma può raggiungere risultati positivi". Dutto ribadisce una posizione di fondo del suo sindacato: "L'attuazione di ogni riforma deve poter disporre delle risorse umane, economiche e strutturali necessarie. Inoltre si deve cercare di non disperdere il patrimonio della nostra tradizione scolastica in nome di un "nuovo a tutti i costi" da dubbi risultati". Da qui l'iniziativa dello Snals di invitare gli insegnanti a far sapere alla Moratti che, a proposito delle elementari, non si accetta "la figura del tutor che non riveste il ruolo di coordinatore di un gruppo di lavoro paritario, la mancanza di garanzie circa il mantenimento dei servizi mensa e trasporti, senza i quali il diritto delle famiglie all'effettiva fruizione degli stessi verrebbe meno, la mancanza di garanzie circa la copertura con risorse organiche di diritto dell'intera giornata scolastica mensa compresa, la mancata garanzia di mantenimento del tempo pieno". Garanzie che nessuno finora ha dato. E che il decreto legislativo approvato dal consiglio dei ministri di fatto ancora bloccato nega.


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