ScuolaOggi-BROCCA (UDC): UN DECRETO ILLEGITTIMO
BROCCA (UDC): UN DECRETO ILLEGITTIMO Anche nella maggioranza di governo è arrivata la resa dei conti. Dopo le dimissioni "rimangiate" di Angela Napoli di An da relatrice del decreto attuat...
BROCCA (UDC): UN DECRETO ILLEGITTIMO
Anche nella maggioranza di governo è arrivata la resa dei conti. Dopo le dimissioni "rimangiate" di Angela Napoli di An da relatrice del decreto attuativo sulla scuola del primo ciclo, si fa sentire anche Beniamino Brocca, responsabile scuola Udc, che senza mezzi termini ha dichiarato: "Il decreto va modificato e riscritto". Una posizione inequivocabile, riportata da La discussione, il giornale del partito a cui fa riferimento l'ex sottosegretario alla Pubblica istruzione. "Un gesto coerente" sono state definite da Brocca le dimissioni della Napoli. "Il grave malessere che turba l'istruzione e la formazione in Italia - ha sottolineato ancora Beniamino Brocca - obbliga tutti ad esaminare seriamente le modalità di attuazione della riforma varata dal parlamento. Il gesto della relatrice pone due questioni sulle quali il governa e la maggioranza devono riflettere: da una parte le prerogative del parlamento e da un'altra il sospetto di legittimità del decreto applicativo della legge 53 che va modificata e riscritta". Resta da valutare il comportamento contradditorio della Napoli che, a suo dire, avrebbe ritirato le dimissioni per aver ottenuto in cambio di poter far riprendere l'iter di discussione del suo progetto di legge sullo stato giuridico degli insegnanti, iniziativa peraltro già contestata all'interno del suo stesso partito: il responsabile scuola di An Giuseppe Validitara, infatti, lo ha già bocciato, per evitare uno scontro sicuro coi sindacati. Al di là di queste contraddizioni non c'è dubbio in definitiva che An e Udc rappresentantano per i "talebani" della riforma un'autentica spina nel fianco. Forse più efficace di quello che potrà fare l'opposizione che si prepara compatta a scendere in piazza sabato prossimo a Roma a fianco di comitati genitori e sindacati che chiedono il ritiro del decreto che cancella il tempo pieno. Checchè ne dicano la Moratti ed i suoi accoliti (tra cui ci dispiace annoverare anche qualcuno che affronta la questione su Tuttoscuola).