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Scuolanostra Notizie : La Costituzione 'fisarmonica' e gli interessi di bottega

I triviali toni della polemica dello SNADIR, Sindacato degli insegnanti di religione cattolica, meritano una risposta ferma da parte di chi giudica imprescindibile la laicità dello Stato

05/05/2007
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La polemica scaturita dalla doverosa presa di posizione della FLC-CGIL a riguardo del carattere 'deteminante' della valutazione finale degli alunni da parte degli insegnanti di religione cattolica sta assumendo, in qualche caso, accenti che è eufemistico definire aspri e inopportuni.
Mi riferisco a un articolo apparso qualche giorno fa sul sito dello SNADIR (Sindacato Nazionale Autonomo degli Insegnanti di Religione) che si intitola "La CGIL sceglie il disimpegno".
Prima di parlare dell'articolo firmato da Orazio Ruscica, è doveroso, però, commentare l'immagine che lo SNADIR non ha esitato ad accogliere sul proprio sito. Si tratta di un fotomontaggio che rappresenta il Segretario nazionale della FLC, Enrico Panini, nei panni di Benito Mussolini. E' uno di quei messaggi che, aldilà della loro rozzezza, innescano meccanismi psicologici pericolosi in chi li recepisce acriticamente e che verrebbe voglia di bollare con alcuni superlativi utilizzati, in questi giorni, dell'Osservatore Romano. Sarebbe davvero il caso di abbassare i toni.
Ma visto che ciò non viene concesso, innanzitutto, lo SNADIR va invitato a riaprire i libri di storia. Sarà utile a erudirsi sui trascorsi ideologici che oppongono, in maniera inconciliabile, la CGIL al fascismo. Laddove, invece, nel 1929, proprio Benito Mussolini acconsentì alle leggi che permisero l'introduzione dell'insegnamento obbligatorio della religione cattolica in Italia con tutti gli annessi e connessi successivi.
Inoltre se non fosse stato per la CGIL e per il movimento dei lavoratori (anche quelli cattolici) il fascismo sarebbe ancora al potere. Laddove Mussolini fu definito, principalmente per la sua disponibilità a trasformare (a partire dalla scuola) il cattolicesimo in religione di stato, "uomo della Provvidenza".
E non certo dalla CGIL!
Li aprano i libri di storia, applichino l'impegno allo studio che dicono di pretendere dagli altri e scopriranno che molti antifascisti legati al movimento sindacale furono imprigionati, torturati, uccisi.
Ma passiamo alla fattispecie politica e assiologica.
Qualunque studente del primo anno di giurisprudenza può spiegare al Prof. Ruscica che i tribunali interpretano le leggi ma che queste ultime le fanno i politici e che su di esse occorre che tutte le forze in campo prendano posizioni di principio. E' diritto-dovere lecito e primario di una forza che crede nella laicità dello Stato fare riferimento all'evidente disparità di trattamento che si innesca nel caso in cui alunni che professino altre religioni, diverse da quella cattolica, o che non ne professino affatto, devono subire nel momento in cui i consigli di classe diventino 'fisarmoniche' che si allargano e si restringono, numericamente parlando, a seconda che la religione venga accolta o meno nel proprio piano di studi e nel caso che tale accoglienza diventi decisiva per il proseguimento degli studi.
La tesi perorata dallo SNADIR è che i ragazzi hanno diritto a vedersi conferita una valutazione per una materia che hanno scelto di seguire. Certo: ma che succede nel momento in cui, di fronte a una disparità numerica dei componenti e a una promozione o bocciatura a maggioranza, un alunno cattolico si salva grazie al voto dell'insegnante di religione e un alunno ebreo, o musulmano, o buddista, o testimone di Geova o chi per esso, viene bocciato?
Come si fa a non vedere che per un alunno non cattolico sentirsi cittadino italiano alla pari degli altri è molto più difficile in una scuola in cui l'appartenenza religiosa diventa 'determinante' per una promozione o una bocciatura?
Indipendentemente dal peso che le forze cattoliche hanno sempre avuto in Italia, compresa quella di origine dell'attuale Ministro, e alle posizioni espresse dalle circolari, è indispensabile che una forza sindacale laica faccia presente che l'attitudine teocentrica ci accomunerebbe, se assecondata, a paesi dove la religione la fa da padrone sullo Stato.
Lo SNADIR, inoltre, deve spiegare perché si dovrebbe parlare di 'disimpegno' e di istigazione all'ignoranza se si difende la laicità dell'insegnamento. Più che attitudine teocratica questo è oscurantismo vero e proprio: come a dire che la sapienza esiste solo nella religione, tutto il resto è ignoranza.
Ma c'è di più. E, visto che ci siamo, dobbiamo davvero metterle in fila tutte le questioni, perché pare che non ci sia limite all'invadenza ideologica quando essa si associa al puro interesse di bottega.
La distinzione tra 'catechesi' e insegnamento della religione è chiara a tutti, si rassicuri il Prof. Ruscica. Tutti, tranne chi seleziona gli insegnanti di religione, tanto che gli ordinari diocesani hanno pensato bene di assicurarsi la possibilità della revoca dell'abilitazione, in maniera del tutto autonoma e senza che all'Amministrazione italiana sia riservata alcuna spiegazione. In base a quali motivazioni tale abilitazione sia considerata revocabile dalla Curia non è dato sapere...
Per cui: vogliamo parlare di Costituzione in materia di insegnamento della religione? E parliamone.
Ma parliamone veramente, una volta e per sempre! Perché lo SNADIR deve (e deve farlo adesso, visto che pretende di avventurarsi sul terreno del principio) spiegare al popolo italiano, ai contribuenti italiani, come è possibile che docenti assunti in base all'assoluta discrezionalità degli ordinari diocesani, che rispondono alle direttive esclusive di uno stato estero debbano circolare nelle scuole italiane, con stipendi e progressione economica pagati dalla Repubblica, decidendo - con rivendicazione del carattere determinante - del futuro dei nostri bambini e dei nostri ragazzi. I figli degli italiani hanno il diritto di essere culturalmente guidati e, soprattutto, valutati in base a inalienabili principi di laicità e di equiparazione dei diritti a prescindere dalla propria confessione religiosa.
Chi ha un minimo di senso dello Stato, in Italia, sta aspettando ancora una risposta dallo SNADIR e dalle forze politiche che hanno scritto e approvato la legge 186/2003 sullo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica!
E stiamo ancora aspettando che qualcuno ci spieghi come è possibile che un docente di religione scelto, in base a principi confessionali e metodi privatistici, senza alcuna trasparenza e da una nazione estera (talvolta, a quanto ci risulta, per telefono) possa transitare, tramite mobilità ordinaria, su altre classi di concorso, scavalcando precari che da anni e anni aspettano la stabilizzazione! Come è possibile che i vescovati siano stati trasformati in uffici di collocamento per insegnanti? Ce lo spieghino una volta e per sempre come vengono scelti gli insegnanti di religione, in base a quali principi di lealtà e costanza devozionale, in base a quali priorità etiche e politiche, quale rapporto hanno con la libertà, sancita dalla Costituzione, all'insegnamento, visto che l'ordinario può revocare, in ogni momento, l'abilitazione, lasciando in carico all'Italia un docente da lui scelto e che non si può licenziare e perché gli insegnanti di religione hanno più diritto di noi,
che siamo scelti dallo Stato, di essere stabilizzati!
Lo SNADIR spieghi come mai ha sponsorizzato una legge che travalica i più elementari principi costituzionali, prodotta grazie a un governo guidato da un uomo che ha dimostrato per cinque anni di infischiarsene della Costituzione e che la parte più reazionaria di certo movimento cattolico, apertamente, continua ad appoggiare per motivi che episodi come questo ci aiutano sicuramente a capire, semmai non li conoscessimo già bene.
Ah: e il sindacato in questione farebbe miglior figura a togliere almeno quella immagine dal sito. Gli studenti 'impegnati', quelli veri, la storia la conoscono bene: ci si fa una ben magra figura a pubblicare certe scempiaggini.


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