Scuola, via libera a 12 mila assunzioni di professori e presidi
Carrozza: “Stiamo lavorando a un provvedimento sulla scuola – ha spiegato -. Non pensiamo solo a una norma, ma a un disegno complessivo che segni un percorso, individui le risorse ed abbia un pensiero di fondo”.
LA CONFERMA
ROMA L’ultimo via libera è arrivato. Il Consiglio dei ministri ha approvato le assunzioni per 11.268 insegnanti e 672 presidi, già annunciate dal ministero dell’Istruzione dopo che quello dell’Economia aveva garantito le risorse, ed era stato questo il passaggio più problematico. Le nuove assunzioni dei docenti sono state ripartite tra tutti gli ordini di scuola e dovranno essere fatte entro il 31 agosto. Alla materna andranno 1.274 nuovi insegnanti, 2.161 alla primaria, mentre sono 2.919 le nuove cattedre alla scuola media e 3.136 i prof che entreranno alle superiori. A questi bisogna aggiungere i 1.648 posti per gli insegnanti di sostegno e i 68 per gli educatori dei convitti nazionali e degli educandati. Infine le 62 cattedre rimanenti sono per gli insegnanti delle scuole comunali e provinciali passate allo Stato. Il numero dei presidi assunti va poi ridimensionato. Perché nelle 672 immissioni in ruolo sono compresi 115 trattenimenti in servizio. Sono dirigenti che hanno maturato la pensione e che hanno chiesto la proroga al lavoro. I trattenimenti in servizio sono equiparati a nuove assunzioni. I sindacati si sono lamentati. Sono state bloccate le assunzioni del personale Ata (il personale ausiliario, tecnico e amministrativo) con conseguenti disagi non solo, ovviamente, sul piano dell’occupazione. E gli insegnanti immessi in ruolo sono molti di meno dei posti necessari (25mila quelli richiesti). Il che significa che bisognerà ricorrere in modo massiccio alle supplenze.
IMPEGNO DISATTESO
Il ministero attingerà per le nuove assunzioni una quota pari a metà dai vincitori dell’ultimo concorso (e questo garantirebbe l’ingresso di giovani) e per metà dal foltissimo bacino dei precari (assumendo con contratto a tempo indeterminato chi aspetta da anni, nei casi più drammatici anche decenni). Ma anche l’impegno dell’ultima selezione per 11.542 posti, indetta quando era ministro Francesco Profumo, e che prevedeva già due terzi delle assunzioni per quest’anno (esattamente 7.351), è stato disatteso. Le assunzioni effettive tra i vincitori sono solo 5.634. Graduatorie che peraltro non sono neanche definite. Per la data indicata come limite per le assunzioni in ruolo, il 31 agosto, il ministero valuta che saranno completate solo per tre quarti. Laddove non saranno terminate (secondo regioni e classi di concorso) si assumerà attingendo alle graduatorie della precedente selezione.
Il ministro Maria Chiara Carrozza, partecipando ieri al meeting di Rimini, non ha nascosto la mole dei problemi. “Stiamo lavorando a un provvedimento sulla scuola – ha spiegato -. Non pensiamo solo a una norma, ma a un disegno complessivo che segni un percorso, individui le risorse ed abbia un pensiero di fondo”. Il ministro ha ricordato l’emergenza dei precari, inserendola in un contesto complessivo. Le intenzioni del ministero sono quelle di un provvedimento organico, che affronti tutti gli annosi problemi della scuola, a partire dai tanti tagli subiti in questi anni.
IL PERSONALE ATA
Le assunzioni tra docenti e personale Ata per i prossimi quattro anni sono pianificate in 59mila. Questo, rimuovendo il blocco delle assunzioni del personale Ata, dovuto al nodo dei docenti non più idonei all’insegnamento che la legge sulla spending review intendeva dirottare nei ruoli ausiliari, tecnici e amministrativi. Per la protesta degli insegnanti che si sono ritenuti demansionati, il provvedimento è stato congelato. Provocando l’ennesimo tappo alle assunzioni.
Alessia Camplone