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Scuola, un tetto agli stranieri. E a Caserta la Prefettura "ordina" la schedatura

Il primo e l'unico sindacato a dare l'allarme è la Cgil e la Flc-Cgil. Morena Piccinini della segreteria nazionale di Guglielmo Epifani e Mimmo Pantaleo, segretario della Federazione della Conoscenza. In una nota congiunta protestano così: "Siamo entrati in una fase di stretta sui diritti sulle agibilità dei cittadini immigrati nel nostro paese".

24/01/2010
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Nelle scuole di Caserta c'è grande agitazione, per la "caccia" agli studenti immigrati e con genitori senza permesso di soggiorno. Non è fantapolitica. E' la pura realtà da rigurgito leghista. L'Ufficio scolastico per la Campania ha "ordinato" la schedatura degli studenti stranieri. E per giunta dando anche un ultimatum ai presidi: la riconsegna del "censimento-monitoraggio" entro e non oltre il 25 gennaio. Una strana mossa, visto che l'Usp ha agito per "ordine" della Prefettura che di norma si occopa di sicurezza e non di certo di dispersione scolastica.
La circolare è firmata dal dirigente dell'Usp regionale Vincenzo Di Matteo, porta la data del 18 gennaio e chiede con urgenza a tutte le scuole del territorio, "nessuna esclusa" l'invio dei dati "sulla presenza degli alunni stranieri nelle scuole della provincia e sulla dispersione scolastica". Un censimento che ha per lo più l'imprinting di una schedatura. La Prefettura vuole le schede compilate che riguardano gli studenti che sono a scuola dal 2007-2008 fino ad oggi. E ben classificate sulla provenienza tra stranieri di recente immigrazione (ultimi 3 anni); straniero di seconda generazione (nati in Italia da genitori stranieri); straniero non accompagnato; alunno comunitario (dell'Unione Europea) e infine l'elenco dei nomadi. Nonchè dati sulle difficoltà riscontrate di ogni alunno, con la specifica sulla conoscenza della lingua italiana, l'accettazione tra le culture diverse e la partecipazione degli stessi agli interventi didattici di integrazione, accoglienza e recupero.
Una rilevazione sui dati sugli studenti immigrati che guarda caso cade all'indomani della visita del del ministro dell'Interno, Roberto Maroni a Caserta, dove ha incontrato il prefetto. E la polemica tutt'ora aperta sulla decisione della Gelmini di mettere un tetto (30%) in ogni classe per gli alunni stranieri si rianima in modo ancora più inquietante.
Il primo e l'unico sindacato a dare l'allarme è la Cgil e la Flc-Cgil. Morena Piccinini della segreteria nazionale di Guglielmo Epifani e Mimmo Pantaleo, segretario della Federazione della Conoscenza. In una nota congiunta protestano così: "Siamo entrati in una fase di stretta sui diritti sulle agibilità dei cittadini immigrati nel nostro paese". Secondo i sindacalisti, sarebbe una diretta conseguenza delle indicazioni sul tetto del 30% agli stranieri in classe ma non "é esclusa la stretta anche sul personale scolastico per effetto del pacchetto sicurezza che ha introdotto il reato di clandestinità".
Per la Cgil la richiesta di informazioni è molto particolareggiata e richiede dati che nulla hanno a che vedere con la dispersione scolastica. "Da quando le Prefetture si interessano di dispersione scolastica, di difficoltà di apprendimento e di integrazione nell'ambiente scolastico? - chiedono Piccinini e Pantaleo. E sottolineano: "Da quando la presenza degli alunni immigrati nelle nostre scuole rappresenta un pericolo pubblico per la sicurezza"?
Domande sulla palese violazione dei diritti di cittadinanza delle persone alle quali dovrebbe rispondere il ministro dell'Istruzione. Ma Mariastella Gelmini è impegnata con le nozze, dopo la cerimonia in notturna ha replicato il sì a Villa Ansaldi a Sirmione, al suo fianco anche Berlusconi.


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