Scuola, un libro dei sogni 'Irrealizzabile piano Grillo
Dopo le banalità in salsa neoliberista dell'agenda Monti, ecco la "contro-agenda" Grillo, compilata con altrettanta disaffezione
MARINA BOSCAINO marina.boscaino@gmailcom
Sarà un dispiacere non poter commentare da questo giornale quanto accadrà tra meno di due mesi in Italia. Un'occasione perduta per individuare un punto di vista divergente e diverso sul modo in cui coalizioni e differenti soggetti politici affronteranno il tema dell'istruzione in occasione delle elezioni di Febbraio. Tema del quale, a quanto pare, non importa ora quasi a nessuno. Dopo le banalità in salsa neoliberista dell'agenda Monti, ecco la "contro-agenda" Grillo, compilata con altrettanta disaffezione per ciò che dovrebbe essere prioritario in un Paese che vuole crescere. Ultimo dei 7 punti del programma (gli altri sono Stato e Cittadini, Energia, Informazione, Economia, Trasporti e Salute), l'Istruzione non raccoglie che alcuni enunciati, secchi e talvolta criptici. Evocato, a vario titolo, il totem della tecnologia, che per una volta pare davvero mettere d'accordo tutti, da Renzi a Monti, allo stesso Grillo, appunto. E c'è da giurare che, quando leggeremo il programma del Pdl o di ciò che ne resterà, troveremo anche lì il rassicurante richiamo, immancabile nella banale vulgata di chi individua in una presunta "modernità" l'A e la Z della soluzione di tutti i mali. Che però spesso rischia di essere oltre che demagogico e banalizzante anche assai opinabile. Per esempio; quando si afferma "Graduale abolizione dei libri dì scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l'accessibilità via Internet in formato digitale" si è consapevoli delle criticità non solo economiche, ma anche culturali, emerse nel dibattito sulla sostituzione del cartaceo? Si è altrettanto consapevoli che attualmente in molte aule delle nostre scuole esiste una sola presa per la corrente, spesso non funzionante? Si tiene conto che il formato digitale richiede dispositivi dì lettura? Poi ci sono i desiderata utopici: Abolizione della legge Gelmini. Se intendiamo la 133/ 08, dobbiamo tener conto che, in virtù di quella legge, sono stati rivisitati, ad esempio, ordinamenti scolastici (determinazione delle scuole superiori, con creazione di nuovi indirizzi e soppressione sione di altri; numero di ore di lezione; taglio di alcune discipline; tempo pieno e tempo prolungato, ecc.); rapporto studenti-docente (aumento del numero di alunni per classe); obbligo scolastico, divenuto con quella norma definitivamente obbligo d'istruzione, con equiparazione dell'ultimo anno del biennio delle superiori ad un anno di formazione professionale o addirittura di apprendistato. Quella legge ha tagliato 8mld di euro, concretizzati anche in 140mila posti di lavoro in meno, tra docenti ed Ata. Una rivoluzione catastrofica, insomma, durante la quale non risulta che i grillini abbiano partecipato a mobilitazioni e resistenza attuate da una parte del mondo della scuola. Insegnamento obbligatorio della lingua inglese all'asilo (sic!). Interessante; ma si è consapevoli di come s'insegna l'inglese in molte scuole primarie, dove la formazione degli insegnanti è stata in seguito ad una delle tre "i" della Moratti, Inglese, appunto approssimativa e superficiale? Osi considera che uno degli obiettivi di Ue 2020 è l'aumento delle competenze di letto-scrittura dei sedicenni scolarizzati, che dal 2000 al 2009 sono invece addirittura? Abolizione del valore legale del titolo di studio: ipotesi che metterebbe in discussione l'assetto istituzionale del sistema scolastico, perché comporterebbe una "liberalizzazione" (oggi molto di moda) dei percorsi formativi sul modello americano, moltiplicando i "progettifici", senza un progetto culturale nazionale. La scuola del "fai da te": proposta demaà gogica, apparentemente innovativa, in realtà in contrasto con il dettato costituzionale. Sono 13 i punti dell'Agenda Grillo dedicati a scuola e università: investimenti e Internet la fanno da padroni. Aldilà della sfilza di dichiarazioni demagogiche, vanno però sottolineati due punti (non del tutto coerenti con le altre affermazioni, ma interessanti in prospettiva): Risorse finanziarie erogate solo alla scuola pubblica, una dichiarazione risoluta su un problema parità scolastica e fondi ad essa destinati, stridenti con i principi della Carta e di laicità, considerato che 1'81% delle scuole paritarie è confessionale. E insegnamento gratuito della lingua italiana per gli studenti stranieri: forse anche Grillo ha capito che nuovi e futuri italiani hanno bisogno di inclusione e accoglienza e non di vergognose tirate xenofobe. "La scuola è aperta a tutti" e "rimuove gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana", quale che ne sia l'etnia d'origine.