Scuola, sciopero il 20 maggio, «Pronti a denunciare la Giannini»
La protesta dei sindacati: nelle scuole clima irrespirabile, cambiare la Buona scuola. «Il ministro ci riceva o le faremo causa per inadempienza degli obblighi sindacali»
Ci sono già 150mila firme raccolte nelle scuole, da portare al governo quando li riceverà. Ma soprattutto c’è la data del 20 maggio, giorno del nuovo sciopero generale della scuola. «Un grido di allarme» più che una protesta dicono i sindacati che hanno proclamato l’agitazione di tutto il personale della scuola, Flc Cgil, Uil scuola, Cisl scuola, Snals-Confsal. Un modo per dire che «il clima nelle scuole è diventato irrespirabile», sottolinea Domenico Pantaleo della Flc Cgil. «Il primo obiettivo - dice - resta il contratto, scaduto da sette anni, ma anche il ripristino di corrette relazioni sindacali, le modifiche alle legge 107 della Buona scuola, la libertà d’insegnamento, il riconoscimento del ruolo personale Ata, la risoluzione del precariato, la valutazione di prof e dirigenti scolastici».
Cortei e presidi
Il 20 maggio ci saranno cortei e presidi un po’ in tutte le città d’Italia cui prenderanno parte docenti ma anche bidelli e presidi, «perché con la legge 107 - dice Pino Turi della Uil - la scuola sta subendo una mutazione genetica dove c’è una dipendenza gerarchica che ammazza l’autonomia prevista dalla legge, dove il dirigente dà i premi noi siamo contro i fannulloni, ma questa è una battaglia che si fa per via contrattuale». Il 20 maggio 2016 non sarà come il 5 maggio 2015, giorno dello sciopero generale della scuola che vide un’adesione di quasi il 70 per cento con migliaia di prof e studenti in piazza contro l’approvazione della Buona scuola. Ma, dicono i sindacati, stavolta «seguiamo la teoria di Gandhi, lanciamo un grido d’allarme per la scuola italiana in una situazione di silenzio assordante» (Pino Turi, Uil). Alla protesta non parteciperanno i docenti impegnati nel concorso perché esonerati, ma «sarà una lunga battaglia».
«Causa alla Giannnini»
Il nuovo contratto non arriva e i sindacati lamentano la mancanza di relazioni con il governo. «L’ultima volta che la ministra Stefania Giannini ci ha ricevuto - dice Tuti (Uil) è stato il 23 settembre, da allora più nulla, nonostante più volte abbiamo chiesto incontri». Noi, dice Lena Gissi della Cisl, chiediamo un sistema di relazioni sindacali serie, continuiamo a chiedere incontri con rappresentanti delle istituzioni e neanche riceviamo risposta, in un Paese serio questo non è possibile». Perciò, i 4 sindacati stanno pensando ad una denuncia per la ministra Giannini per inadempienze sindacali: «C’è una legge, la numero 300 - ricorda Gissi - che prevede che dopo la richiesta di incontri sindacali ci sia una risposta, va rispettata».
L’altro sciopero e il boicottaggio dell’Invalsi
Giovedì intanto ci sarà l’altro sciopero della scuola, quello proclamato dai Cobas insieme con la Gilda insegnanti, giornata che coincide con il test Invalsi per i ragazzi delle scuole superiori che le associazioni studentesche chiedono di boicottare.