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Scuola, sciopero generale il 5 maggio. Camusso: «Andiamo avanti uniti»

Il ministro Giannini: «Riforma culturale rivoluzionaria, ma rispetto per chi protesta»

19/04/2015
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Corriere della sera

Sciopero dei lavoratori della scuola il 5 maggio. Lo hanno annunciato i sindacati del settore dal palco della manifestazione delle Rsu della scuola organizzata sabato dai sindacati di categoria a Roma, cui hanno partecipato centinaia di persone. Lo sciopero è indetto da Flc-Cgil, Uil scuola, Cisl scuola, Gilda-Unams, Snals-Confsal, contro la riforma della scuola. «Manifesto rispetto per chi sciopera. Stiamo cercando di costruire consenso su “la buona scuola”, riforma culturale rivoluzionaria», la risposta su Twitter del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini.

Camusso: «Avanti uniti»

«Questa è la prima mobilitazione dopo il ddl varato dal governo e credo che unitariamente bisogna decidere di proseguire anche con lo sciopero generale» ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, presente alla manifestazione romana.

Di Menna: «Preoccupati per scontro governo-Paese»

«Siamo preoccupati perché è in atto uno scontro tra il governo e la scuola e tra il governo e il Paese, e non serve. Vogliamo difendere la scuola italiana statale» è intervenuto il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna. «Nelle prossime ore manderemo una lettera al ministro dell’ Istruzione, Stefania Giannini, e al premier Matteo Renzi per comunicare che il 5 maggio la scuola si fermerà». «Abbiamo incontrato le forze parlamentari per spiegare le nostre ragioni» e «non siamo stati ascoltati» dal governo. «Serve un piano di assunzioni e serve che sia fatto per decreto - ha aggiunto di Menna - no inoltre all’art.12 al ddl, che per dare retta alla Corte europea stabilisce che dopo 3 anni di lavoro precario un docente sia licenziato. No infine al preside con super poteri».

Furlan, governo faccia decreto per assunzioni

«Questo governo è quello che in assoluto ha fatto più decreti. Ne faccia uno per fare da subito le assunzioni nella scuola» ha chiesto il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, presente anche lei alla manifestazione di Roma. Parlando del piano di assunzione previsto nel ddl varato dal governo, Furlan ha sottolineato che «visto che tutto è passato in un disegno di legge, sarà davvero complicato fare le assunzioni entro settembre».

Puglisi (Pd): «Sciopero ingiusto»

«I sindacati ritrovano l’unità contro il ddl sulla buona scuola, mentre marciavano divisi durante il governo Berlusconi, nonostante i tagli dell’allora ministro Gelmini. È uno sciopero ingiusto, perché l’esecutivo Renzi stabilizza 100 mila precari, stanzia 200 milioni per il merito, investe 40 milioni per la formazione, destina 500 euro agli insegnanti per i consumi culturali» reagisce Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria nazionale Pd. «Il ddl ha dei lati positivi, quali l’assunzione di tanti insegnanti in più, ma ci sono altri punti che vanno corretti, quali il reclutamento degli insegnanti» sostiene invece Stefano Fassina, deputato Pd, presente alla manifestazione di contestazione al ddl scuola sabato mattina a Roma. «La buona scuola non è certo quella del ddl di Renzi dietro la bandiera mediatica dei 100 mila precari assunti - attacca Massimo Cervellini (Sel), vice presidente della Commissione Lavori pubblici, a proposito della manifestazione dei sindacati della scuola di sabato mattina - . La buona scuola è quella pubblica, fatta di tutte le persone che hanno protestato in piazza».

Il 24 aprile sciopero Unicobas

Sostiene invece l’Unicobas che il 5 maggio, giornata scelta dai sindacati confederali per lo sciopero, potrebbe essere già troppo tardi. Unicobas Scuola, da parte sua, conferma lo sciopero del 24 aprile indetto insieme ad Anief e Usb. La discussione del ddl di riforma della scuola, ricorda la Federazione sindacale, comincerà infatti il 23 aprile, giorno di approvazione del Def. Pertanto «la mobilitazione a ritirare o emendare il testo deve partire prima» e potrà «continuare il mese successivo, con una staffetta di scioperi, in maniera unitaria, se verrà approvata una piattaforma comune tesa a respingere in blocco il provvedimento».

In piazza l‘Unione degli studenti

In piazza il 5 maggio, infine, ci sarà anche l’Unione degli Studenti, assieme a Link Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. «La scelta dello sciopero - dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Uds - è inevitabile e giusta. Il 5 maggio si mobiliterà tutto il Paese e non soltanto il mondo della scuola. Il modello di scuola autoritario, succube dei privati, che legittima le disuguaglianze invece che abbatterle, rispecchia l’idea di Paese propria del Governo. Renzi ci troverà tutti uniti e costruiremo un grande coordinamento sulla scuola che tenga uniti soggetti sindacali, sociali, politici e liberi cittadini».


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