Scuola, scioperi in ordine sparso
Corriere della Sera I sindacati si spaccano dopo le aperture della Moratti sulla Finanziaria Scuola, scioperi in ordine sparso Cgil e Gilda si fermeranno il 9 novembre. Cisl e Uil: protesta d...
Corriere della Sera
I sindacati si spaccano dopo le aperture della Moratti sulla Finanziaria
Scuola, scioperi in ordine sparso
Cgil e Gilda si fermeranno il 9 novembre. Cisl e Uil: protesta di un'ora il 12
ROMA - Si è spaccato, tra le polemiche, il fronte dei sindacati della scuola. La Cgil e la Gilda hanno proclamato una giornata di sciopero per il 9 novembre contro le norme della Finanziaria in materia di istruzione. Cisl e Uil invece hanno deciso un'ora di astensione dal lavoro per il 12 novembre. La protesta, però, non riguarderà la materia scolastica ma il recupero del differenziale di inflazione, obiettivo comune a tutto il pubblico impiego. Per i due sindacati, infatti, l'intesa col governo sugli articoli della Finanziaria riguardanti l'istruzione è accettabile. Come lo è per lo Snals, il sindacato autonomo dei professori. "E' stata raggiunta la mediazione più alta", ha spiegato Fedele Ricciato, segretario generale.
IL PIANO PLURIENNALE - Il 9 novembre, dunque, non ci sarà lo sciopero generale degli insegnanti contro la politica scolastica del centrodestra. Decisivo, sul tavolo della conciliazione, l'impegno del governo di aprire il 28 novembre un negoziato per un piano pluriennale di investimenti nella scuola. La disponibilità ad aumentare le risorse per il rinnovo del contratto di lavoro nella scuola è stata confermata dal senatore Ivo Tarolli (Ccd-Cdu), relatore di maggioranza sulla finanziaria. Ed anche l'inserimento nella finanziaria di un emendamento da 60 miliardi per la defiscalizzazione delle spese di autoaggiornamento dei docenti (libri, computer e viaggi di aggiornamento). Una richiesta più volte avanzata nelle stagioni contrattuali, che va nella direzione del riconoscimento della professionalità del docente.
LE POLEMICHE - Al ministero della Pubblica istruzione tirano un respiro di sollievo. Nel sindacato nessuno esulta. Particolarmente duro il giudizio della Cisl sulla decisione della Cgil scuola: "Non fa che inserire un ulteriore elemento di rottura tra le confederazioni, aggravando il clima già peraltro difficile per lo sciopero dei metalmeccanici". "Hanno voluto perseguire un obiettivo politico. Per questo motivo insieme alla Uil - ha spiegato Daniela Colturani, segretario generale della Cisl scuola - abbiamo deciso di spostare la nostra protesta di un'ora per il recupero dell'inflazione dal 9 novembre, la data scelta da tutto il pubblico impiego, al 12". "Una brutta giornata - è stato il commento di Massimo di Menna, responsabile della Uil scuola -. Sulla legge finanziaria abbiamo avuto riscontri soddisfacenti perché il fronte dei sindacati è stato compatto. La scelta della Cgil prefigura una riduzione della capacità di rappresentanza del mondo della scuola".
IL FRONTE DEL NO - Enrico Panini, leader della Cgil scuola, ha respinto gli addebiti: "Manca un piano pluriennale di investimenti, non vogliamo navigare a vista di finanziaria in finanziaria - ha dichiarato - senza che sia chiara la centralità della scuola pubblica". "Non ci sono le risorse sufficienti per l'equiparazione delle retribuzioni agli standard europei - ha detto ancora - e con quanto è successo sull'inflazione non sono garantite neppure le retribuzioni italiane. Inoltre le modifiche alla Finanziaria non sono tali da cambiarne il profilo che per noi penalizza la scuola". Per Alessandro Ameli, coordinatore generale della Gilda "è stato fatto un regalo pericoloso alle scuola privata". Il riferimento è alla previsione della Finanziaria di eliminare i commissari esterni della maturità.
STUDENTI IN PIAZZA - "No alla guerra, diecimila miliardi per la scuola pubblica, nemmeno una lira alle scuola private". Con queste parole d'ordine decine di migliaia di ragazzi - la stima è degli organizzatori - hanno aderito allo sciopero indetto dall'Uds, un piccolo "sindacato" vicino alle Cgil.
Giulio Benedetti