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Scuola, rinviato il Ddl. Renzi: «Le assunzioni non slitteranno».

5 per mille e detrazione per le paritarie

04/03/2015
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Il Sole 24 Ore

Rinviato di una settimana il disegno di legge sulla riforma della scuola, ma non c’è nessun rischio di slittamento delle assunzioni di 180mila insegnanti precari. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, precisando che non ci sono problemi di copertura: un miliardo sarà disponibile subito, 3 miliardi dal 2016. Il disegno di legge in materia, che doveva essere approvato oggi, slitta invece al Consiglio dei ministri di martedì prossimo.

«Nessun passo indietro dal governo: il 10 marzo il disegno di legge sarà vidimato e passerà al Parlamento», ha detto Renzi al termine del Consiglio dei ministri. È la riposta al pressing di parlamentari Pd, renziani e non, e del ministro Stefania Giannini, uniti nel convincere il premier a ripensarci e rimettere in campo un decreto nella riforma della scuola, per dare il via al piano di assunzioni straordinarie. Ma Renzi è irremovibile: niente decreto, la riforma va trasposta in un ddl da affidare alla responsabilità del Parlamento. Perché chi lo accusa di essere un «dittatorello» si prenda anche, eventualmente, la responsabilità di far saltare le assunzioni con ostruzionismo o altre lentezze.

Il premier ha poi pubblicato un video su Facebook, nel quale ha spiegato: nel «ddl diciamo al Parlamento: ci avete detto che vogliamo fare tutto noi? Bene, discutiamo, non facciamo decreti. Parliamo ma diamoci tempi certi. E se qualcuno avrà idee migliori da quelle che abbiamo offerto sarà bellissimo poter cambiare idea insieme». E sulle assunzioni: «Dal 10 marzo», con il varo del ddl in Cdm, «inizierà lo scoccare dei giorni per arrivare al primo settembre all'assunzione di tutti coloro che dovranno essere assunti quest'anno».

La riunione è terminata dopo un’ora e mezzo di confronto. Due i temi chiave: la riforma della scuola e il piano per lo sviluppo della banda larga in Italia. Esclusa l’ipotesi circolata alla vigilia di varare un decreto legge, il Cdm si è limitato all’illustrazione delle linee guida degli interventi messi a punto per la riforma, rinviando alla prossima settimana l’approvazione di un Ddl ad hoc. «Il futuro del Paese passa dai due provvedimenti di questa sera: la banda larga da un lato, dalla riforma della scuola dall'altro», ha sottolineato il presidente del Consiglio nella conferenza stampa al termine della riunione.

I «curricula» nelle slide, errore «da matita blu»
Renzi ha scherzato sui «curriculum» e ha segnato un errore da matita blu. È accaduto in una delle slide che illustrano il provvediento sulla scuola che il Consiglio dei ministri dovrebbe licenziare tra sette giorni: «C'è un errore da matita blu: c'è scritto “i curriculum” invece di “i curricula”. Ce ne scusiamo», ha detto il premier prevenendo eventuali nuove polemiche dopo quelle innescate da un errore sull'invito recapitato agli insegnanti in occasione dell'iniziativa “La Buona Scuola”. Poco dopo, anche il ministro dell'Istruzione, Giannini, è intervenuta con una battuta: «Siamo scivolati sul neutro plurale, troverò il colpevole...».

Rinvio a martedì 10
«Facciamo una proposta al Parlamento: ci sono le condizioni per cui in un arco di tempo sufficiente ma non biblico possa legiferare senza la necessità da parte del governo di utilizzare strumenti di urgenza. Quindi facciamo una scommessa: lanciamo la palla al Parlamento che dovrà valutare e decidere se e come procedere in tempi sufficienti a un confronto serrato e sereno ma non con ostruzionismo che blocchi l'immissione in ruolo» degli insegnanti precari. «Stiamo cercando di essere i piu' trasparenti e pronti al confronto possibile: noi siamo pronti, martedì 10 il testo sarà vidimato e licenziato», ha aggiunto.

Valutazione della carriera
«Si passa a un sistema di valutazione e di carriera degli insegnanti innovativo e rivoluzionario per il Paese che finora ha visto la progressione di carriera legata solo all'anzianità». Lo ha detto il ministro Giannini confermando che il 70% degli scatti sarà legato al merito.

Detrazione fiscale
«Ci sono poi misure fiscali - ha continuato il ministro - sulle quali dobbiamo prendere una decisione, che sono molto interessanti e innovative. In particolare la detrazione per le famiglie di alunni di scuole paritarie. Oltre alla possibilità di destinare il 5 per mille alla scuola, i provvedimenti sulla scuola prevedono sul piano fiscale uno School Bonus per chi investe in progetti legati alla scuola e la detrazione per chi frequenta le scuole paritarie». Tornando sulle assunzioni il ministro ha dichiarato che lo strumento legislativo «lo decideremo martedì prossimo». «Per noi - ha aggiunto - le assunzioni sono una priorità e un’urgenza. Quindi sarà uno strumento che consenta di ottenere questo risultato».

I tempi
La riforma sulla scuola «sarà un ddl con delega governo», lo ha confermato il ministro Giannini intervistata da Ballarò al termine del Consiglio dei ministri. «Sarà il Parlamento - ha aggiunto - che dovrà dimostrare di avere a cuore la scuola».


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