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Scuola, Renzi pronto a modifiche. «I presidi non sceglieranno i prof»

Si va verso l’autocandidatura dei docenti e successivo colloquio con i dirigenti. Al Nazareno anche la Giannini. Orfini e Guerini incontrano i sindacati giovedì

07/05/2015
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Corriere della sera

 Il premier Matteo Renzi ha incontrato per un paio d’ore, mercoledì mattina, i parlamentari Pd di Camera e Senato delle commissioni competenti per mettere a punto le modifiche al ddl scuola, in discussione in Commissione Cultura alla Camera. All’incontro era presente anche il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che ha così commentato: «Stiamo lavorando, migliorando e integrando il testo. Non c’è nessun cambiamento di linea». «Questo provvedimento verrà compreso a fondo, capito e apprezzato», ha detto il ministro, lasciando la sede del Pd, esprimendo «massimo rispetto» e garantendo «massimo dialogo» verso chi si oppone alla riforma della scuola.

Il potere di scelta dei presidi

Secondo fonti parlamentari, nell’incontro si è valutata una possibile modifica al potere dei presidi di scegliere i professori, uno dei punti più contestati della riforma. La modifica potrebbe prevedere che i professori possano autocandidarsi e i dirigenti scolastici facciano colloqui per selezionarli e poi motivino la loro scelta.

Aperture

Dopo lo sciopero generale di martedì, con decine di migliaia di professori e studenti in piazza a protestare contro quella che sta passando come la «sua» riforma della scuola - riscritta, corretta, approvata direttamente dal premier - Renzi conferma dunque l’apertura a possibili modifiche del testo di legge: «È giusto ascoltare la protesta e affrontarla nel merito», aveva detto ieri da Bolzano, dove partecipava a una convention Pd.

Consultazioni con i sindacati

E da giovedì via alle consultazioni con i sindacati e le associazioni della scuola. Un confronto che sarà condotto da Orfini e Guerini. Agli incontri , al via nel pomeriggio di giovedì, dovrebbero partecipare anche le parlamentari Francesca Puglisi e Simona Malpezzi. «Domani ascolteremo e spiegheremo la riforma - spiega il vicesegretario Lorenzo Guerini - Siamo disponibili a cogliere nel lavoro parlamentare gli elementi che hanno caratterizzato il dibattito in queste settimane, e già sono stati presentati alcuni emendamenti in commissione. Domani ascolteremo ancora e ci confronteremo».
«In piazza c’erano gli insegnanti e gli studenti. I sindacati sono portavoce del malumore che nella scuola è terribile perché non abbiamo bisogno di un podestà nella scuola ma di dirigenti e di presidi», ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.


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