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Scuola, per le indicazioni si riparte da Fioroni

Una bozza del nuovo documento è già in circolazione per le scuole, anche se il periodo è il meno indicato per un sereno esame

26/06/2012
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Il governo è impegnato a far trovare sui banchi all’apertura del prossimo anno scolastico le nuove Indicazioni nazionali per il primo ciclo, cioè per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Si tratta di un lavoro di redazione seguito ad un monitoraggio delle indicazioni precedenti che avrebbero dovuto, secondo l’allora ministro Gelmini, «armonizzare» quanto scritto dai due precedenti governi: Moratti e Fioroni.
L’indagine si è pronunciata a favore delle indicazioni Fioroni e da qui la ripartenza. Una bozza del nuovo documento è già in circolazione per le scuole, anche se il periodo è il meno indicato per un sereno esame; associazioni ed esperti, come avviene in questi casi, si lanciano in proposte ed emendamenti. A questo proposito si devono rilevare le immancabili polemiche sull’impianto “filosofico” del documento ad opera di espressioni politico – culturali del paese, ma sembra che le opinioni dei docenti siano più orientate all’efficacia didattica.
Il primo dato di cui occorre tener conto è quello dei destinatari di un documento come questo. Sembra da un lato che debba parlare al paese ed alle sue componenti politiche, che magari colgono l’occasione per aprire la campagna elettorale, o a quelle professionali, le quali sono più interessate a ricercare gli elementi di qualità degli apprendimenti ed i risultati del processo formativo.
Nella tradizione tali pronunciamenti hanno rappresentato la visione generale del sistema scolastico, alla quale poi i docenti avrebbero dovuto attenersi, in un’ottica di gestione centralistica degli strumenti organizzativi e didattici. Sembra però giunto il momento di distinguere, proprio anche in un’ottica di riforma costituzionale, la “norma generale”, cioè i grandi obiettivi, dai “traguardi” di apprendimento, più legati all’autonomia elle scuole e dei docenti stessi, che in quanto tali devono essere valutati per ogni singolo alunno, ma anche rispetto all’efficacia del lavoro scolastico.
Allora il documento dovrà avere una premessa che metta in mostra quale sia la direzione di marcia in quel determinato momento storico-politico, e quella scritta nel documento Fioroni si rivela ancora di estrema attualità; dovrà però concentrarsi sul “profilo dell’alunno” e sui suddetti traguardi nel modo più chiaro e stringente possibile, proprio perché è questa trasparenza che consente di collocare nella giusta luce anche le prove Invalsi. Incidentalmente, ha poco senso inserire queste ultime nel documento, visto che sono le prove a dover essere tarate ex novo sui traguardi delle indicazioni nazionali, non viceversa.
Ci sarebbe da discutere se dopo i traguardi siano necessari gli “obiettivi specifici” relativi soprattutto alle diverse discipline, o non debbano questi ultimi essere lasciati all’autonomia dei docenti, magari sostenuti da luoghi di ricerca e di supporto all’elaborazione del curricolo, che ovviamente non può riguardare solamente le materie di insegnamento.
Risulta interessante lo sviluppo verticale del curricolo, nell’ambito dell’Istituto Comprensivo, ma non si può ignorare l’esigenza di un aggancio esplicito con il biennio del secondo ciclo, soprattutto in quanto ancora nell’obbligo di istruzione fino a 16 anni. Questa delicata fase di passaggio va presidiata anche in considerazione dell’elevato tasso di dispersione.
Infine non si può non rilevare che il costante ricorso alla dimensione laboratoriale della didattica se non vuole essere velleitario deve mettere in atto profondi processi di modifica della governance degli istituti, arrivando al completamento dell’autonomia, soprattutto per quanto riguarda la gestione del personale e un vero organico di istituto. Le indicazioni devono tendere dunque a stringere sul piano dei risultati, lasciano aperta la discussione sui fini, senza risuscitare antiche contese tra Guelfi e Ghibellini, devono sostenere con mezzi adeguati le diverse professionalità che operano nelle scuole per il miglioramento costante delle prestazioni.
 
da Europa

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