Scuola, partenza a rischio: cattedre vuote e supplenti
Le assunzioni dal concorso, infatti, sono ancora ferme mentre le chiamate dirette e i trasferimenti, tra polemiche e ricorsi, sono in movimento
Cattedre vuote e aule in mano ai supplenti, è questo l'incubo che ancora una volta torna a far penare l'avvio dell'anno scolastico. Le assunzioni dal concorso, infatti, sono ancora ferme mentre le chiamate dirette e i trasferimenti, tra polemiche e ricorsi, sono in movimento. L'anno scolastico, oggi, inizia decisamente in salita e il Ministero della pubblica istruzione si prepara ad una corsa contro il tempo per arrivare, puntuale, al 15 settembre. Primo giorno di scuola. A mandare in tilt il calendario potrebbero essere le operazioni legate al piano di mobilità straordinaria che, da settimane, tiene banco tra le proteste dei docenti, spostati lontano da casa, e le gioie di quanti, dopo anni di trasferta, sono stati assegnati nella sede prescelta. Una lunga estate che, di fatto, porta con sé i suoi strascichi visto che per le assunzioni occorre aspettare che le operazioni di mobilità siano terminate.
SETTIMANE CRUCIALIPer prendere tempo infatti, anche in base agli esami del concorso che si sta svolgendo in tutta Italia, le assunzioni partiranno il 15 settembre e non, come negli anni passati, il 1 settembre. E allora le prossime due settimane saranno cruciali, oltre che di super lavoro per gli uffici scolastici regionali. Per i trasferimenti sono circa 2940, tra cui 300 alle medie e le restanti alle elementari, le conciliazioni in corso al Miur su un totale di 5200 richieste, 4mila alle elementari e 1200 alle medie, avanzate da docenti trasferiti per errore. Solo ieri all'Ufficio scolastico regionale del Lazio se ne sono svolte 500. «Siamo al prendere o lasciare delle conciliazioni commenta Pino Turi, segretario generale della Uil scuola - la gestione del personale sarà demandata alle aule del tribunale. Migliaia di ricorsi che produrranno spostamenti con effetto domino in corso di anno scolastico e con ricadute negative sulla didattica».
Il tempo stringe. Contemporaneamente gli Usr devono occuparsi anche delle assegnazioni per tutti quei docenti che non sono stati convocati con la chiamata diretta dai presidi o che hanno scelto di non candidarsi: spetta agli uffici territoriali infatti trovare loro una collocazione. In questo caso le assegnazioni d'ufficio sarebbero dovute terminare ieri ma saranno necessari almeno altri due giorni per tirare le somme. Ed è grande, inoltre, l'attesa per le graduatorie del concorso da cui verranno assunti per quest'anno 16mila docenti, dei 63.712 posti su base triennale. Altri 16mila entreranno dalle graduatorie ad esaurimento per un totale di 32mila neoassunti entro il 15 settembre. Un nodo però tutto da sbrogliare: il rischio infatti è che non ci siano docenti da assumere visto che la selezione ha di fatto ridotto all'osso i vincitori.
LE CARENZEI candidati erano oltre 160 mila ma, in base ai primi dati disponibili, circa un posto su tre, degli oltre 63mila messi a bando, resterà scoperto. La carenza riguarda soprattutto le classi di concorso per il sostegno e per matematica. Ma il problema riguarda anche le commissioni: si tratta di oltre 5mila commissari d'esame, che ora si trovano in affanno per portare a termine le operazioni in tempo utile. Secondo le stime di Tuttoscuola sono solo 111 le graduatorie pronte su un totale di 1484, poco più del 7%. Una quota che in Lombardia si abbassa al 4%. Ancora tanto lavoro, quindi, c'è da fare: a metà agosto infatti, appena due settimane fa, aveva terminato la correzione degli scritti solo il 60% delle commissioni. E stando alle prime graduatorie il 30% dei posti resterà scoperto da qui ai prossimi tre anni. In alcuni casi si tratta di posti delicati come il sostegno: in Piemonte, dove il bando prevede 378 posti, nella graduatoria finale risultano idonei solo 130 candidati.
Nei prossimi tre anni resteranno quindi vacanti 248 posti. Da viale Trastevere intanto si cerca di chiudere la mobilità entro il 10 settembre e di iniziare a contare i posti rimasti vacanti. Se la copertura del 50% non sarà disponibile tra i neoassunti si cercherà nelle graduatorie ad esaurimento. Altrimenti si ricorrerà, necessariamente, alle supplenze.
Lorena Loiacono