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Scuola. Obbligo scolastico. L’assessore Regionale Rossoni si inventa un III° canale di formazione.

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13/02/2008
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Scuola. Obbligo scolastico. L’assessore Regionale Rossoni si inventa un III° canale di formazione.

Il giorno 06 febbraio abbiamo ascoltato, con molta attenzione, l’intervento dell’Assessore Rossoni al Convegno "Pisa 2006. Le competenze scientifiche degli studenti lombardi" organizzato al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano dall'Ufficio Scolastico Regionale.

Durante il Convegno sono stati presentati i dati OCSE Pisa 2006 relativi ai risultati dei quindicenni della Lombardia frequentanti le scuole statali ed in minima parte i Centri formazione Professionale che hanno risposto a quesiti in campo scientifico e per i quali si è registrato, positivamente, un dato in linea con la stessa media OCSE.

Se da un lato Rossoni non ci ha sorpreso affatto l’atto di “glorificazione di parte” dei percorsi regionali triennali, ovvero, la versione “in salsa lombarda” del II° canale della Moratti e che a suo dire avrebbero anche registrato un’impennata delle iscrizioni perchè “incentivate dalla richiesta della dote”, dall’altro ci ha allarmato, e non poco, l’affermazione subito dopo fatta alla stampa, secondo la quale “i percorsi triennali di assolvimento dell’obbligo lombardi sono molto di più che il luogo di recupero dei drop-out, per i quali invece saranno attivati specifici percorsi e progetti”.

Mai prima d’ora avevamo sentito parlare di questi “specifici percorsi e progetti”.

A chiarimento di questa nuova linea programmatica, l’Assessore è poi intervenuto, con un’apposita dichiarazione, specificando che per gli studenti in dispersione (probabilmente quelli che non si sono iscritti ai percorsi triennali entro lo scorso 30 gennaio e che non hanno richiesto la “dote" entro il 4 Febbraio), "si prevederà l'avvio di percorsi e progetti ad hoc, flessibili e personalizzati, finalizzati all'obbligo di istruzione ma non ad una qualifica e che serviranno a ri-motivare i ragazzi al fine di un loro re-ingresso nella scuola o per avviarli ad un percorso di apprendistato”.

Riteniamo di non sbagliarci nel affermare che potremmo assistere, per il prossimo anno formativo all’inaugurazione di un nuovo ed inedito III° canale all’interno della Formazione Professionale Lombarda e che differenzierebbe ulteriormente dagli stessi allievi che hanno “scelto” il II° canale dei percorsi regionali triennali.

Invece di fare una scelta “inclusiva”, all’interno del sistema della scuola pubblica, l’assessore preferisce cimentarsi verso una scelta ad “escludere” ritenendo, infatti, che i 14 e 15 enni Lombardi possano essere separati in tre grandi fasce per l’espletamento dei bisogni formativi legati all’obbligo: “quella di chi ce la fa, quella di chi ce la fa un pochino meno, e quelli infine che proprio non ce la fanno”.

Per la Lombardia il risultato di tutto ciò può così riassumersi in materia di obbligo formativo: potrà esistere oltre la che “formazione nazionale” anche un II° canale da spendersi dentro la Formazione Professionale secondo quanto previsto dalla recente entrata in vigore della pessima legge regionale n.19/07, così come anche un III° canale dentro il quale far convergere gli studenti in condizione di drop-out

In Lombardia stiamo andando verso scelte di formazione sempre più differenziate senza un minimo di “consapevolezza” verso il forte rischio di produrre un ulteriore fenomeno di “marginalizzazione” e che a pagare saranno ancora una volta i soggetti più deboli.


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